Era stato accoltellato dal padre al culmine di una violenta lite familiare due settimane fa e ieri nel tardo pomeriggio Giuseppe Napodano, il 40enne di Castellammare è morto all’ospedale di Caserta dove era ricoverato: aveva gravi lesioni alla scapola e a un polmone. Ferite provocategli dai colpi di arma da taglio inferti da suo padre, il 61enne Antonio Napodano, reo confesso e denunciato a piede libero. Entrambi pregiudicati e conosciuti nel rione Moscarella alla periferia Nord di Castellammare , i due avrebbero litigato per questioni economiche, nella notte tra il sabato e la domenica del 5 settembre. “Peppe l’avvocato”, così era conosciuto al rione il figlio, era stato trasportato all’ospedale San Leonardo di Castellammare e sottoposto a un delicato intervento chirurgico per le profonde ferite da taglio riportate all’addone e nella regione scapolare sinistra,per poi essere trasferito al nosocomio casertano. Suo padre Antonio invece era arrivato nello stesso ospedale stabiese qualche ora più tardi, anche lui con diverse ferite, di cui una alla testa, fu medicato e giudicato guaribile in 8 giorni senza necessità di ricovero ospedaliero. Scattarono le indagini degli agenti del commissariato di polizia di Castellammare, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata. All’esterno della abitazione dei Napodano, in traversa Don Bosco, i poliziotti trovarono una mazza da baseball abbandonata (finita sotto sequestro) e macchie di sangue sull’asfalto. Nonostante i poliziotti non abbiano mai trovato l’arma, Antonio Napodano, con l’aggravamento delle condizioni del figlio due giorni dopo confessò sostenendo che Peppe l’avrebbe colpito con una mazza da baseball. Per lui scattò la denuncia a piede libero. Per lui ora è in arrivo una nuova accusa di omicidio volontario.
(nella foto la vittima Giuseppe Napodano)