Chiaiano: Guazzo eliminato perchè dava fastidio ai Licciardi

Il nome di Giuseppe Guazzo era finito da tempo nella black list dei rivali storici del clan Lo Russo, che peraltro non sono pochi soprattutto in questo momento con il pentimento del boss Carlo Lo Russo e con le sue dichiarazioni che stanno facendo venire a galla sconcertanti verità nella guerra di camorra degli ultimi anni e non solo. Guazzo tra l’altro era diventato il gestore della piazza di spaccio di Chiaiano e anche per questo che andava eliminato. Il mandato dei killer era preciso: non dovevano fallire, e loro hanno portato a termine con spietata freddezza la missione. L’omicidio riapre così anche il fronte di violenza che interessa la periferia nord della città, quella che va da Miano a Chiaiano, fino a Secondigliano. Un’area ad altissima densità criminale nella quale c’è chi sgomita, cercando di occupare gli spazi vuoti. Primo tra tutti i Liccairdi della Masseria Cardone di Secondigliano e poi i reduci del gruppo del giovane boss “idealista” Walter Mallo. Sia gli uni che gli altri, che ora sono uniti in un unico gruppo, avevano i loro motivi per eliminare Guazzo. I primi perché stanno conquistando sempre più spazio nel territorio storicamente controllato dai “Capitoni” e i secondi perché dovevano vendicare il fallito agguato di aprile contro Walter Mallo e Paolo Russo a cui partecipò lo stesso Guazzo come è venuto fuori nei mesi scorsi con l’arresto di Carlo Lo Russo. E tra l’altro i “capitoni” nella zona di Miano, Chiaiano, la don Guanella e Piscinola sono fortemente in difficoltà. C’è è solo il gruppo rimasto fedele a Enzo ‘o signore Lo Russo uno degli irriducibili della famiglia come il padre Giuseppe , detenuto da anni e deciso a non passare dalla parte dello Sato come invece hanno fatto invece i fratelli Salvatore, Mario e per ultimo Carlo. Enzo è latitante da maggio perchè colpito dall’ordinanza di custodia cautelare contro 24 esponenti del gruppo dei Mianesi. In quest’ottica che va letto l’omicidio di Guazzo. A decidere la sua condanna a morte potrebbero essere stati insomma i Licciardi che vogliono approfittare del caos interno ai “Capitoni”. E per questo che Guazzo, in quanto gestore della piazza di Chiaiano che andava eliminato. Non a caso nelle ore successive al delitto i carabinieri della compagnia Vomero (agli ordini del maggiore Giovanni Ruggiu) hanno eseguito perquisizioni negli stabili di via Cupa Spinelli scoprendo armi e droga nascoste proprio all’interno dell’edificio in cui abitava Guazzo. Nel vano ascensore dell’isolato 6 i militari hanno rinvenuto e sequestrato due pistole semiautomatiche e un revolver con matricola abrasa, 78 cartucce, ed ancora 200 grammi di cocaina, 30 di hashish, 25 di eroina e 2 bilancini precisione. Il tutto era stato nascosto (ma tenuto sempre a portata di mano) in varie intercapedini ricavate a varie altezze nella muratura del vano ascensore e sul tetto.

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