Ancora una volta il quartiere Chiaiano di Napoli dice “no” alle discariche e alla realizzazione di un nuovo, possibile, sversatoio alla periferia della città partenopea. Centinaia di persone hanno sfilato in corteo per opporsi all’ipotesi della creazione di un ennesimo impianto tra Mugnano, Marano e la zona di Chiaiano dove, nel 2009, si registrarono contestazioni violente contro l’apertura dell’invaso all’epoca voluto da Berlusconi e Bertolaso per far fronte alla drammatica emergenza rifiuti di quel periodo. Con striscioni, cartelli e slogan, i residenti del quartiere e dei comuni vicini hanno sfilato dalla stazione della metropolitana fino alla rotonda Titanic per manifestare la propria contrarietà al probabile scenario futuro anche se il vicepresidente della giunta regionale, Fulvio Bonavitacola, ha smentito questa eventualità. A sfilare mamme con i figli nei passeggini, anziani e giovani, ma anche rappresentanti dei centri sociali, della Rete Commons e dei comitati territoriali. “Il nostro territorio ha bisogno di bonifiche e interventi tesi a contrastare la devastazione ambientale – ha dichiarato Pietro Rinaldi, consigliere comunale di Napoli – Chiediamo che l’amministrazione comunale sostenga visibilmente la mobilitazione dei cittadini e le sue ragioni e ci impegneremo affinché si ricerchino le risorse necessarie per realizzare finalmente l’impiantistica alternativa alle logiche degli inceneritori e delle discariche”. “Siamo sempre più convinti della necessità di costruire alternative alle politiche delle lobby della `monnezza’ – ha aggiunto – Ai signori della `monnezza’ diciamo #Jatevenne (andate via, ndr), ma questa volta per sempre”. Al corteo erano presenti il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e l’assessore comunale alla Sicurezza, Alessandra Clemente. “Sono al fianco dei tanti attivisti che da anni si impegnano affinché il territorio tra Chiaiano e Marano venga presto bonificato – ha dichiarato Clemente -per tutelare la salute dei cittadini che vivono in quell’area”. “Siamo qui per ribadire il no alle discariche e il no alle cave che vengono utilizzate per depositare i rifiuti di qualsiasi tipo” ha spiegato de Magistris aggiungendo che i 92 comuni dell’area metropolitana di Napoli “hanno già pesantemente dato” e che da quei territori è arrivata una “netta opposizione a inceneritori e discariche”. Per il sindaco metropolitano è arrivato il momento di capire “con chiarezza” i piani per la “riqualificazione dell’area” chiedendo sul tema una discussione seria e concreta con la Regione Campania.