Estorsioni a Bagnoli, restano in carcere Antonio D’Ausilio e i suoi complici

Restano in carcere Antonio D’Ausilio, figlio del boss “Mimì ‘o sfregiato” e fratello deel latitante Feliciello, e i suoi complici Vittorio Albano, Alessandro De Falco e Stanica Mihai Lucian, rumeno, 31enne. Il gip Isabella Iaselli ha trasformato il decreto di fermo della Dda in misura cautelare. Sono tutti accusati di associazione per delinquere ed estorsione aggravata. I quattro con la latitanza di Felice D’Ausilio che dal marzo scorso non ha fatto più ritorno in carcere (dove era detenuto per una condanna all’ergastolo) avevano deciso di “riprendersi” Bagnoli loro quartiere di origine approfittando anche dell’arresto di Alessandro Giannelli. da allora ci sono stati tutta una serie di episodi delittuosi con omicidi, attentati e ferimenti per far valere la loro forza. Si tratta di di 2 imprenditori, uno del settore navale e l’altro dell’alimentare. Andavano in giro dicendo “ora comanda Feliciello” e chiedevano il pizzo a tutti i commercianti della zona. Ma in due hanno trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri che in questi mesi hanno eseguito le indagini e grazie  alle riprese video hanno incastrato la banda. Nella stessa inchiesta compare anche il nome di Felice D’Ausilio, destinatario anch’egli dell’ordinanza di custodia cautelare firmata ieri dal gip Iaselli. Ma Feliciello è uccel di bosco dal marzo scorso.

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