Forcella, aria di nuova faida e scissione nella “Paranza dei Bimbi”

Controlli serrati della polizia a Napoli nel quartiere di Forcella, area di fibrillazione tra i clan: dopo gli arresti di zio e il cugino di Annalisa Durante, la 14enne uccisa il 27 marzo 2004 durante una sparatoria di camorra mentre era in strada a giocare con le amiche, gli investigatori stanno cercano di capire cosa sta accanedo. Soprattutto alla luce dell’arresto di Vincenzo De Luca, da pochi giorni 19enne che l’altra notte non esitato a puntare una pistola contro i poliziotti che lo insegivano nel vicoli dei Decumani e poi una volta raggiunto ha anche ingaggiato una collutazione con gli agenti prima di essere bloccato in via Vecchia Vicaria. Una “stesa”, un agguato, una rapina o altro? Ruotano intorno a queste quattro ipotesi le indagini conseguenti al suo arresto. La preoccupazione degli inquirenti è che i clan del centro storico di Napoli stiano di nuovo mettendo mano alle armi dopo  le batoste subite con gli arresti delle due operazioni “Forcella liberata” e la prima sentenza con oltre 400 anni di carcere per i 40 imputati della “Paranza dei Bimbi”. E fa riflettere il fatto che De Luca sia incensurato. Gli investigataori ritengono che il quartiere attualmente sia diviso tra i Giuliano-Sibillo, i Corallo e i Mazzarella e sullo sfondo potrebbe esserci addirittura una scissione interna al gruppo della “Paranza dei bimbi” con la nascita proprio del nuovo gruppo dei “Corallo” che avrebbero approfittato del momento di debolezza delle famiglie storiche decimate dagli arresti e dalle condanne. E poi c’è da considerare “l’espansione” verso il centro città del gruppo dei Rinaldi di San Giovanni a Teduccio storico nemico dei Mazzarella che grazie all’alleanza con i Buonareba negli anni hanno occupato spazio a piazza Mercato e nella parte bassa di Forcella. Ora gli uomini del boss Ciro Rinaldi “My way” dopo aver tentato di sopraffare i Mazzarella nella zona più a ridosso di piazza Garibaldi, avrebbero poi spostato la mira alle Case Nuove, invadendo con i propri uomini il territorio compreso tra via Arnaldo Lucci e il Loreto Mare. Missione compiuta ai danni dei “mazzarelliani” attraverso una guerra lampo cominciata e andata avanti per mesi con alcune sparatorie culminate con l’agguato al ras Gennaro  Catapano (uomo dei Mazzarella) avvenuto nel marzo scorso a Piazza Mercato e poi la sparatoria (con due feriti) e l’accoltellamento sempre nella zona di piazza Marcato avvenuti durante la Festa di SantAnna a luglio. Scontro che poi si è spostato e allargato  anche a San Giovanni a Teduccio, quartiere di residenza dei Mazzarella e dei Rinaldi con la fallita stesa sotto casa di Ciro “may way” e la risposta con la stesa  nelle finestre dell’abitazione di Giuseppe Di Carluccio e Pasquale Troise. Episodi avvenuti tra fine maggio e il mese di giugno.Tutto quanto sta accadendo in questi ultimi giorni è un segnale preoccupante e che conferma come l’ascia di guerra è stata disotterrata.


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