“A seguito dell’intervista rilasciata a Il Mattino sabato 10 settembre, e dell’inchiesta giornalistica del Corriere del Mezzogiorno di domenica 11 settembre, sul fenomeno della baby-gang napoletane, ho ritenuto necessario scrivere alla Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza”. E’ quanto dichiara Anna Maria Carloni, deputata napoletana del PD, al centro nei giorni scorsi di un dibattito sulla recrudescenza delle bande di ragazzi che imperversano nel cuore della città partenopea, essendo stata testimone di un vero e proprio raid, contro ignari passanti e turisti, nella centralissima piazza Bovio. “Nella lettera bipartisan”, continua la Carloni, “che ho inviato sia all’attenzione della Presidente di Commissione, On. Vittoria Brambilla, esponente di Forza Italia, che alle due Vicepresidenti, l’On. Sandra Zampa (PD) e l’On. Rosetta Enza Blundo (M5S), ho evidenziato come vi sia contiguità fra il fenomeno delle paranze di giovani criminali, che sono diventate tristemente famose per violente sparatorie, e le baby-gang, composte perlopiù di ragazzini, spesso neanche adolescenti. Sono queste, infatti, una sorta di apprendistato alla criminalità .” “Davanti a questi fenomeni”, sostiene l’esponente PD, “aumenta la percezione d’insicurezza dei cittadini, ed appare chiaro come gli sforzi profusi dallo Stato, sia dal punto di vista educativo e culturale, che repressivo, sono insufficienti. Né basta, come si è cercato strumentalmente di far passare, appiattire il discorso sull’abbassamento dell’età punibile, condizione forse ormai necessaria, ma certamente non sufficiente”. “Pertanto”, conclude Anna Maria Carloni, “ho ufficialmente chiesto alla Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, di intraprendere una decisa azione verso NAPOLI. In questo senso, reputo che sarebbe di grande aiuto una missione della Commissione in città , al fine di incontrare i docenti delle scuole più a rischio e gli organi della Direzione Scolastica Regionale della Campania, e di rimettere al centro l’importanza del processo educativo.”.