La Dda ha chiesto che il boss Enzo Lo Russo ‘o signore vada in isolamento

La Dda di Napoli ha chiesto che Vincenzo Lo Russo detto “’o signore”, figlio del boss Giuseppe, ultimo degli irriducibili del clan dei “capitoni ” di Miano che l’altro pomeriggio si è connsegnato al carcere di Benevento dopo tre mesi di latitanza, venga condotto in isolamento. Il trattamento che spetta ai camorristi di spessore, perché per la Procura il ras è uno dei reggenti della cosca dei “capitoni”. Assistito dall’avvocato Domenico Dello Iacono, è stato interrogato ma si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa di un probabile Riesame. “The one”, come il tatuaggio  che aveva sul corpo e che aveva fatto faere a tutti i suoi seguaci in segno di ossequio, deve rispondere di traffico di droga e associazione di tipo mafiosa inseguito da un’ordinanza del giugno scorso che ha portato in carcere 24 persone tra capi e affiliati della cosca. Ordinanza nata dalle intercettazioni ambientali a casa dello zio Carlo che poi si è pentito e dal racconto di tanti altri collaboratori giustizia tra cui gli altri due zii, Salvatore e Mario che lo indicavano come uno dei reggenti della cosca e che era l’unico a poter tenere testa allo zio Carlo.   Ha trascorso tre mesi da latitante crercando di riprendere quel che resta degli affiliati e convincerli che i “Capitoni” non sono finiti. Poi è arrivato l’attacco da parte degli uomini dei Licciardi della Masseria Cardone di Secondigliano che si sono alleati con i reduci del gruppo mallo della don Guanella che gli hanno fatto il vuoto attorno. Non ultimo l’omicidio di Giuseppe Guazzo avvenuto dieci giorni fa a Chiaiano, che era uno dei gestori delle piazze di spaccio e uno dei suoi fedelissimi. A quel punto Enzo ‘o signore ha capito che era isolato e ha preferito consegnarsi in carcere per evitare di essere raggiunto prima da killer avversari.

 


Articolo precedenteNapoli, arriva la banda del buco e rapina la banca a pochi passi dalla Questura
Articolo successivoNew York, treno deraglia morti e feriti nella stazione di Hoboken in New Jersey