“Se lei fosse stato un uomo, mai avrei preso in considerazione l’idea di scrivere questa lettera”. Sono parole di Anna Serino per l’anagrafe ancora moglie del boss , ora pentito, Carlo Lo Russo, dei “Capitoni” di Miano che da qualche anno ha scelto un’altra donna. Come riporta Il Mattino, Anna Serino ha inviato la lettera al gip Francesca Ferri del Tribunale di Napoli che nell’aprile scorso ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti e del marito Carlo Lo Russo, del nipote Domenico Cerasuolo , di Mariano Torre e del killer Luigi Cutarelli. Sono tutti accusati dell’omicidio di Pasquale Izzi avvenuto a marzo in via Janfolla porprio sotto casa del boss. I cinque sono stati incastrati da una cimice abilmente piazzata dai carabinieri in casa Lo Russo grazie alla quale è stato possibile infliggere un colpo definitivo alla cosca con due blitz e con il pentimento dei due fratelli Mario e Carlo Lo Russo. Dalle indagini emerge il ruolo di “istigatrice” di Anna Serino che in una convesazione intercettata si lamenta anche del figlio parlando con il marito: “deve decidere se da grande vuole fare il camorrista o il marito”. E Anna Serino venne ricordata soprattutto per la storia dei «mottini», perché preparava caffè e mottini ai killer che colpirono Izzi. Difesa dalla penalista Annalisa Senese, ora la donna rivendica la sua estraneità rispetto alle scelte assunte dal marito.”Non ha ucciso ha spiega la penalista-si è limitata a condurre un’esistenza accanto a uno dei boss della camorra, da quando aveva quindici anni, sopportando anche il carcere”. E così dopo il killer Luigi Cutarelli, 21 anni appena e già due omicidi eccellenti sulle spalle, che ha scaricato il boss con una lettera di accuse dopo il suo pentimento ora tocca alla moglie correre ai ripari scrivendo la lettera e sperando nella clemenza del gip. Il processo che si sta svolegndo con il rito abbreviato per l’omicidio di Pasquale Izzi riprenderà nelle prossime settimane.