Marano, dovrà essere abbattuto il supermarkert del clan Polverino

 Dovrà essere abbattuta la struttura commerciale all’ingrosso per la vendita di bibite e alimenti sequestrata dai carabinieri del Nas a Marano e intestata al cognato di Giuseppe Polverino, il capo dei capi dell’omonima cosca. L’atto amministrativo di demolizione, come riporta Il Mattino, è stato sottoscritto da Paola Cerotto, responsabile del settore Urbanistica del comune di Marano. Il capannone adibito alla vendita era stato costruito circa quindici anni fa da M.M., 50 anni, residente a Marano, senza alcuna licenza edilizia. Una struttura completamente abusiva, quella realizzata in via Padreterno, a due passi dalla popolosa frazione di San Rocco. I militari dell’Arma avevano fatto irruzione nei capannoni qualche settimana fa, rilevando anomalie di carattere urbanistico prontamente segnalate all’ufficio tecnico del Comune di Marano. Il sequestro era scattato immediatamente, ma ciò non aveva impedito ai titolari dell’attività all’ingrosso di continuare ad operare anche nei giorni successivi all’intervento delle forze dell’ordine e dei tecnici comunali. Il tempo necessario per liberare i locali dalle merci deperibili, che si era però dilatato più del dovuto costringendo gli agenti del Nucleo antisofisticazioni ad un successivo intervento per porre fine alla manfrina. Il titolare del capannone è stato segnalato all’autorità giudiziaria. Il valore dei locali (capannone per la vendita e un capannone adibito ad ufficio) è di oltre 200 mila euro. Le opere abusive furono realizzate a suo tempo su un terreno catastalmente censito alla particella 582, foglio 14 del vigente piano regolatore. Le attività di vendita andavano avanti da almeno quindici anni, ma in questo enorme lasso di tempo nessun controllo era stato eseguito dagli uffici comunali competenti né tanto meno dai vigili urbani.


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