L’estremo saluto per Vittorio Vastarello, nipote del boss Patrizio del rioen Sanità è stato blindato. Pochi intimi perché i funerali, chiaramente, sono stati vietati. Dopo l’autopsia sul corpo che ne ha decretato la precisa fine è stato seppellito.Intanto gli investigatori continuano le indagini per cercare di individuare i killer che sono entrati in azione. Si tratta di almeno due persone che sarebbero entrate in azione. Ma che avrebbero avuto altri appoggi nel quartiere per evitare “intromissioni” di fedelissimi o familiari della vittima designata che avrebbero potuto mandare a monte la missione di morte. E invece non è stato così. Era stato tutto pianificato, oragnizzato nei minimi dettagli. Una segbnale preciso alla famiglia Vastarella. Una segnale di sfida. Una nuova faida. Gli interessi per il controllo delle piazae di spaccio nel centro di Napoli sono elevatissimi e per questo che dopo il duplice omicidio del mese scorso al Cavone che la tensione tra i clan del centro storico è salita. Gli investigatori sono convinti che chi ha armato la mano del killer che ha ucciso Vittorio Vastarello ha voluto lanciare un segnale ben preciso. Le indagini si muovono in varie direzioni ma la pista privilegiata è quella di una decisione nata da più famiglie malavitose del centro storico di Napoli visto che i Vastarella avevano deciso di “non fare entrare” nessuno nel business della droga facendo saltare l’accordo che si era sancito con il summit di Vico Nocelle a Materdei e il conseguente duplice omicidio di Esposito e Marfè e il ferimento di Amodio. Gli investigatori ritengono che non bisognerà apsettrà molto per capire se il messagio ai Vastarella è arrivato o se la famiglia del boss Patrizio ha accettato il guanto di sfida e vorrà vendicarsi.