Napoli, ecco la lettera choc del killer di Miano: “…Sono stato manipolato da Carlo Lo Russo…”

Ecco la lettera choc del giovane killer del clan Lo Russo, i famigerati e oramai in disarmo “Capitoni” di Miano, Luigi Cutarelli. Ha confessato gli omicidi, ha chiesto perdono , non è un collaboratore di giustizia. Si è scagliato contro il suo “capo”, Carlo Lo Russo che è stato arrestato ad aprile insieme a lui e ad altri tre. Poi gli è arrivata una seconda ordinanza per un altro omicidio. E nel frattempo il boss si era pentito. E allora lui ha perso carta e penna e ha scritto: “Confesso di aver ucciso Pa­squale Izzi e chiedo perdono, anche se il perdono non me lo darete mai e non lo merito, ma voglio dire che sono stato usato, manipolato da Carlo Lo Russo… ero costretto dal boss che mi faceva anche usare cocaina…Carlo Lo Russo mi faceva sentire importante, sono stato trattato bene a casa sua.Sono stato io ad uccide­re Pasquale Izzi e chiedo scusa ai loro familiari. Avevo pensato di mettere da parte dei soldi per poter risarcire del danno ma niente potrà colmare il loro dolore e non ho disponibilità economiche tali”. La lettera dal carcere di Cutarelli apre una stagione nuova nel panorama criminale napoletano. Il giovane, che ha soli 21 anni, ha sulle spalle già due importanti omicidi. Prima quello del ras della sanità, Pierino Esposito, ucciso a novembre del 2015 e poi quello del rapinatore seriale Pasquale Izzi, ucciso sotto casa del boss Carlo Lo Russo in via Janfolla nel marzo scorso. E per questo delitto che è già a processo insieme con i complici Mariano Torre e Anna Serino moglie del capoclan pentito, che viene indicata come istigatrice del delitto. Cutarelli a differenza degli altri importanti boss della camorra, in modo particolare quelli di Secondigliano e  Scampia che in aula confessano gli omicidi per evitare gli ergastoli, è andato oltre ha scritto la lettera di perdono confessando appunto l’omicidio di Izzi, per il quale è sotto processo, sperando così di evitare l’ergastolo e poi accusa il suo ex capo di averlo manipolato.

Ecco cosa ha raccontato di Cutarelli in un dei suoi primi verbali da pentito il boss Carlo Lo Russo: “…Luigi Cutarelli, nato a Napoli il 05 maggio del 1995. Ne ho già parlato, è un mio affiliato, è un killer ed inoltre preposto alle piazze di droga del Don Guanella. Prendeva più degli altri. All’inizio 500 o 600 euro a settimana. Mangiava quasi tutte le sere a casa mia, stava sempre con me,lo tenevo in considerazione perché avevo saputo da Lellé omissis omissis. Capì subito che era un ragazzo valido e me lo misi subito al mio fianco. È uno che spara. Sotto la mia direzione ha fatto diversi omicidi di cui ho già parlato in altro verbale…”.


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