Napoli, protetto dai tre guardaspalle il boss Salvatore Barile sfugge alla cattura

E’in fuga, latitante da due giorni il boss Salvatore Barile, nipote di Vincenzo Mazzarella ‘o pazzo. Una fuga rocambolesca la sua quella dell’altra notte con i suoi tre guardaspalle che si sono lanciati contro i carabinieri in borghese per consentire al loro capo di scappare e la moglie che gridava ai militari: “Non sparate, non sparate a mio marito”. E così in manette sono finiti Gaetano Gemei, Gaetano Galiero e Gennaro Iuliano. Accusati tutti e tre di favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso su ordine del pubblico ministero della Dda di Napoli, Henry John Woodcock. I tre sono saranno interrogati questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari per la convalida del fermo. Come riporta Il Roma tutto è nato due notti fa nel quartiere di Poggioreale, in via san Giovanni de Matha nel corso di un controllo del nuovo operativo dei carabinieri della compagnia di Poggioreale. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, era stato individuato Barile e per questo i carabinieri hanno deciso di fermarsi e intimando a tutti i presenti di fermarsi. I tre arrestati si sono frapposti ai militari mentre Barile scappava. A quel punto la moglie del boss, riconoscendo uno dei carabinieri del posto, ha urlato: “Non sparare, non gli sparare”.. Alla fine Gemei, Iuliano e Galiero, sono stati arrestati con non poca difficoltà. Per tutta la notte sono proseguite le ricerche di Barile che purtroppo non hanno sortito esiti positivi. Barile è un personaggio molto noto alle cronache giudiziarie. Nipote di Vincenzo Mazzarella “’o pazzo” era stato imputato per poi essere assolto dal clamoroso omicidio di Eduardo Bove, boss della zona di Forcella. Secondo quanto ricostruito dalle indagini il ras fu ammazzato in casa sua. Per questo delitto fu condannato, dopo aver confessato, Salvatore Frasca, detto “’o pizzaiolo”, genero di Maz- zarella. Disse che era andato a casa di Bove, accompagnato da Barile per chiedere di non pagare il pizzo nel locale dove lavorava. Sul tavolo c’era una pistola ed era del boss e mentre Bove la stava impugnando, Frasca fu più lesto e fece fuoco. Scagionò per questo Barile che è stato assolto con formula piena. Condannato per asso- ciazione camorristica ed estorsione: adesso la pena è diventata definitiva ed è stato spiccato un ordine di esecuzione pena. Ma al momento è in fuga.


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