C’è una terza persona coinvolta nell’omicidio di Guglielmo Esposito, l’affiliato ai Sarno ucciso nel 1996 perché sospettato di essere un confidente delle forze dell’ordine. Si tratta di Luigi Piscopo detto ‘o pazzignaro ma non c’erano indizi sufficienti per far scattare la misura cautelare secondo il gip e così la richiesta di arresto avanzata per il 58enne dalla Dda è stata respinta. Come riporta Il Roma l’uomo è comunque già detenuto per altro, come Ciro Formicola e Adriano Sannino destinatari invece della misura cautelare eseguita l’altra mattina dalla polizia. L’inchiesta infine, ha permesso di accertare che i mandanti del delitto furono Giuseppe e Luciano Sarno insieme con Formicola mentre con Sannino entrò in azione Vincenzo Battaglia. Però per quest’ultimo e i due fratelli ras del rione De Gasperi i magistrati non hanno emesso alcuna misura in quanto collaboratori di giustizia. A descrivere lo scenario in cui è maturato l’agguato a Gugliemo Esposito, allora 48enne, sono stati diversi pentiti, a cominciare dal fratello più grande di Ciro “o’ sindaco”. Ha messo a verbale Giuseppe Sarno, soprannominato “o’ mussillo” che nell’ambito del clan si era diffusa la convinzione del doppio gioco di Esposito. “C’era il sospetto che Guglielmo Esposito avvertisse le forze dell’ordine per irrompere nel rione e bloccare gli spacciatori della piazza di eroina gestita da mio fratello Luciano, Ciro Minichini detto “Cirillino”, Antonio De Luca Bossa, Teresa De Luca e Giuseppe Marfella. I ra- gazzi che provvedevano alla vendita avevano notato che ogni volta lui si affacciava all’inferriata del palazzo, effettuava una chiamata con il telefono e subito dopo arrivava la polizia. Quando ci convincemmo che il nostro sospetto era fondato, decidemmo la sua eliminazione. La decisione la assunsi io personalmente, concordandola con mio fratello Luciano”.All’organizzazione del delitto pensò, secondo l’accusa, Ciro Formicola, oggi 56enne. I killer di Ponticelli sarebbero stati riconosciuti dalla vittima e se qualcosa fosse andato storto, avrebbero corso il rischio di essere denunciati. Così, i Sarno si rivolsero ai Formicola del “Bronx” di San Giovanni a Teduccio (via Taverna del Ferro) e fu incaricato dell’omicidio Adriano Sannino, oggi 44enne, volto sconosciuto nel quartiere confinante.
