Saranno dopodomani davanti al giudice per le indagini preliminari e con estrema probabilità sceglieranno l’abbreviato e qualcuno potrebbe anche confessare. Evitare l’ergastolo sarà il loro prossimo obiettivo. La Procura invece ha le idee chiare e vuole chiudere il conto con la camorra di Miano. Ha chiesto il processo per tutti i presunti responsabili dell’omicidio di Pasquale Izzi, assassinato sotto casa dell’ex boss Carlo Lo Russo, ora pentito.
Come anticipa Il Roma saranno sotto accusa, davanti al giudice per le indagini preliminari, mercoledì. Con estrema probabilità sceglieranno di essere processati con il rito abbreviato per evitare di essere condannati alla pena dell’ergastolo. Tra loro anche Anna Serino, moglie del capoclan pentito che ha cercato di scagionarla: “Lei non c’entra”. La vittima gli era antipatica e soprattutto era amico di Fabio Cardillo, diventato il nemico numero un dei “Capitoni” dopo la sparatoria ai Colli Aminei costata la vita al genero di Mario Lo Russo. Ecco perché Pasquale Izzi doveva morire e il ras “Carlucciello” aveva pianificato l’omicidio. Per poi farlo eseguire materialmente a un suo fedelissimo, spalleggiato da due complici mentre lui attendeva davanti casa l’okay. Ma gli investigatori della polizia e dei carabinieri, coordinati dalla procura antimafia, grazie a indagini lampo hanno chiuse le indagini e sono state eseguire quattro ordinanze di cu- stodia cautelare. Dietro le sbarre sono finiti il 49enne Carlo Lo Russo (fratello di Giuseppe, Salvatore e Mario); la moglie Anna Serino, 46; Luigi Cutarelli, 21, e Mariano Torre, 28; e poi la settimana dopo anche Domenico Cerasuolo, nipote della donna. L’asso nella manica degli investigatori è stata una microspia, piazzata nell’abitazione di Carlo Lo Russo, grazie alla quale sono emersi i gravi di indizi di colpevolezza a carico dei destinatari del provvedimento restrittivo. Così, Carlo Lo Russo è accusato di essere il mandante del delitto, ideato e pianificato da lui, e di aver fornito agli esecutori materiali le pistole. La moglie ha incitato questi ultimi all’esecuzione mentre Luigi Cutarelli è colui che ha esploso i proiettili mortali contro Pasquale Izzi.
Infine Mariano Torre e Domenico Cerasuolo hanno appoggiato il killer, localizzando la vittima e offrendogli appoggio e copertura nella rapida fuga. Le accuse per tutti in concorso sono di omicidio premeditato, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, con l’aggravante dell’articolo 7 della legge Falcone per per aver favorito il clan Lo Russo.
(da sinistra nella foto i tre imputati nel processo per l’omicidio di Pasquale Izzi, Mariano Torre, il killer Luigi Cutarelli e Anna Serino, moglie del boss pentito Carlo Lo Russo)