“Essere arrivata seconda a Miss Italia è per me una grande vittoria. Soprattutto se si pensa che dopo quasi venti anni le selezioni sono state aperte alle curvy, le cosiddette taglie forti. Che dire… non mi sento diversa dalle altre concorrenti, anzi aver avuto la possibilità di partecipare a queste selezioni con la taglia 46 costituisce per me un valore aggiunto. A dimostrazione che la bellezza non può essere rinchiusa in rigidi canoni estetici”. Parole e idee chiare. Paola Torrente ha commentato così il suo piazzamento d’onore tra le reginette di bellezza. E’ lei comqume la vera vincitrice di Miss Italia 2016, il riscatto delle “Curvy”. I social da ieri stanno impazzendo il suo profilo facebook per il momento non più accettare altre amicizie. Ha sforato il tetto in una sola giornata.
Paola è giovanissima: ventidue anni, alta un metro e 80, capelli castani e occhi marroni. Studia ingegneria gestionale all’Università di Salerno e da piccolissima ha una passione per il canto. Negli ultimi quattro anni ha macinato chilometri, per frequentare una scuola nella Capitale dalla quale si diplomerà l’anno prossimo per insegnare canto, ma non nasconde l’interesse per la moda. “Ultimare gli studi è l’obiettivo principale – racconta – Spero di affermarmi nel canto, per questo sto frequentando una scuola a Roma da quattro anni. In Italia la carriera nella moda è piu lunga e complicata. Ma non me la sento di escluderla a priori». Soddisfatto del risultato anche il papà Salvatore: “A casa siamo tutti orgogliosi di Paola». Da ieri mattina non si fa altro che parlare di lei ad Angri e Sant’Antonio Abate, dove ha sede la storica azienda di famiglia, attiva da oltre quarant’anni nel settore conserviero. Dopo la morte del nonno Giuseppe, la Torrente è stata portata avanti dai due figli; lo zio di Paola, Filippo, e il padre che a Sant’Antonio Abate è anche consigliere comunale di maggioranza. Una famiglia molto conosciuta in entrambi i comuni quindi, che in queste ore sta ricevendo attestati di stima e di orgoglio soprattutto sui social network. Dove a Paola sono state affibbiate appartenenze diverse, che hanno fatto nascere una diatriba tra Angri e Sant’Antonio Abate. “Me ne sono accorta solo in conferenza stampa – scherza – Sono nata a Gragnano, ho vissuto a Sant’Antonio Abate e da dieci anni risiedo ad Angri. Si può dire che ho radici in tre comuni diversi”.