Pompei, cantieri aperti per assistere al restauro della Casa della caccia antica: turisti estasiati

Pompei. E’ una rivoluzione nella storia di Pompei antica quella voluta dal direttore Massimo Osanna: i turisti invece di trovare cartelli e teli per i tesori in ristrutturazione potranno assistere al lavoro dei restauratori. Per la prima volta, infatti, il restauro delle antiche domus è aperto ai visitatori. La ‘Casa della caccia antica’ nella Regio VIII Insula IV dove sono in corso il restauro di affreschi e mosaici è diventata una delle attrazioni più viste degli Scavi in questo periodo. Turisti curiosi assistono alle fasi del restauro che sta effettuando un team di esperte donne. I visitatori possono tranquillamente fotografare le dieci studiose che stanno restaurando affreschi e il pavimento mosaico che decora il tablinium. Un intervento difficile a causa del degrado in cui versa la domus. Ogni intervento è seguito da un docente restauratore e da un team composto da un archeologo e da esperti di diagnostica. La domus dovrebbe essere pronta per il prossimo 20 ottobre e viene restaurata con i fondi del Grande Progetto Pompei. Alle domus lasciate fuori dai fondi del «Grande Progetto Pompei», ma che necessitano di un restauro urgente, pensano, gli studenti dell’università degli studi di Torino e del centro conservazione e restauro «La Venaria Reale» con il quale la Soprintendenza ha fatto una convenzione triennale. La collaborazione tra i tre enti include, il restauro di una ampia serie di reperti rinvenuti nel corso dei lavori di scavo che si trovano già nei laboratori di restauro della «Venaria». Tra questi ci sono numerosi vasi in bronzo, provenienti dalle ricche mense pompeiane, gli affreschi, strappati e collocati su pannelli di cemento, del tempio di «Apollo», ma anche le statue del «Satiro» e di «Paride», che facevano parte dell’arredo della casa dei «Vettii» e che sono ridotte in frammenti incompleti. Oltre all’intervento di restauro sulle opere, il progetto prevede la possibilità di realizzare una ricostruzione virtuale delle statue e il ricollocamento di copie nella casa dove erano anticamente esposte.


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