Pozzuoli, Carla Caiazzo: “La mia battaglia per tante donne che non ce l’hanno fatta”

Napoli. Una battaglia dura da vincere e la lotta quotidiana per ricominciare a vivere, per curarsi e intraprendere una nuova battaglia. Carla Caiazzo, la donna bruciata dal suo ex il primo febbraio, – in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno – racconta le sue difficoltà di oggi: senza lavoro, senza soldi e con cure costose da affrontare. Dopo la solidarietà dei primi tempi, l’annuncio di solidarietà e aiuti, in molti sono spariti. “Sono stata fortunata — dice — altre invece non ce l’hanno fat­ta”. E’ da qui che parte la sua battaglia contro la violenza sulle donne, ne ha parlato anche nella trasmissione della Rai ‘La vita in diretta’ dove ha preferito farsi riprendere di spalle. Non se la sente di mostrare il suo viso devastato dalle fiamme. Vincenzo Ilario, il suo attuale compagno, è il suo sostegno, vivono insieme a Lucrino. Carla non ce la fa ancora ad occuparsi di Giulia, la bimba nata dopo l’aggressione. Carla fa fatica ad alzare le braccia non riuscirebbe a prendersi cura di lei ed è affidata all’affetto della nonna materna. Nonostante gli accenni di normalità Carla Caiazzo ha ancora bisogno di cure: interventi chirurgici, fisioterapie, medici. Cure costose a cui lei non è in grado di provvedere. E allora i suoi amici, tra i quali l’avvocato Maurizio Zuccaro si stanno attivando affinchè quella solidarietà, quegli aiuti annunciati, arrivino.”Dalla Regione, che pure aveva manifestato grande disponibi­lità, finora non è arrivato un centesimo: forse è colpa delle pastoie della burocrazi – dice Zuccaro -. Nei mesi scorsi abbiamo aperto un conto, ma nonostante le promesse da parte di tanti, vip in­clusi, non abbiamo raccolto che tremila euro”. Il servizio sanitario non rimborsa le cure e le medicine cosiddette estetiche, e anche i prodotti di cui Carla ha bisogno ogni giorno. Il Comune di Pozzuoli, sta organizzando un evento di beneficenza. Una cena spettacolo ancora in via di definizio­ne, fortemente voluta dall’as­sessore alle Politiche sociali, Lidia De Simone. L’idea è quel­ la di mettere in vendita dei bi­glietti il cui ricavato sarà devo­luto interamente a Carla, poi­ché i costi li pagano gli spon­sor. “È un progetto che stiamo perfezionando — spiega l’assessore — e che è nato dalla spinta dei cittadini e delle as­sociazioni. La sua città vuole dimostrare a Carla Caiazzo so­lidarietà e affetto”.

Intanto si avvicina la data del processo a Paolo Pietropa­olo, l’ex compagno della don­na. La prima udienza è fissata per il 24 ottobre davanti alla V sezione del Tribunale. Il difensore di Pietropaolo, avvo­cato Gennaro Razzino, punte­rà tutto sulla perizia che attesta la ridotta capacità di inten­dere e di volere dell’imputato: Pietropaolo, sottolinea il peri­to, prendeva psicofarmaci sen­za controllo medico e ha alle spalle una storia di tossicodi­pendenza. “La battaglia che sto portando avanti non è solo mia, ma di tutte le donne che hanno subito violenza. Molte, purtroppo, non ci sono più. Io voglio rappresentarle”.

Quello che indigna Carla è la possibilità, accordata a molti uomini violenti, di ottenere gli arresti domiciliari nello stesso luogo in cui hanno fatto del male alle loro compagne; di venire scarcerati in anticipo ri­spetto alla scadenza della pena per poi tornare a usare violen­za: “È successo molte volte — insiste — e succederà ancora, lo so”.


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