“Cosentino non poteva non sapere che con le sue decisioni stava favorendo l’impresa camorristica”. Cosi’ il pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita, inizia la requisitoria del processo Eco4 a carico dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, imputato per concorso esterno ad associazione a delinquere di stampo mafioso. Nell’aula del tribunale di Santa Maria Capua Verere era presente anche l’ex parlamentare, attualmente agli arresti domiciliari a Venafro. Il pm spiega la genesi dell’indagine, ma soprattutto piu’ volte ribadisce che l’ex esponente politico di Forza Italia ha tentato di difendersi, ma gli “elementi contro di lui che esporro’ man mano sono schiaccianti”. La ‘merce di scambio’ del patto tra la camorra e Cosentino, erano le elezioni e le assunzioni. “Del resto – dice il pm – lo hanno spiegato la maggior parte dei collaboratori che abbiamo ascoltato. Un condizionamento che ha riguardato le comunali fino alle parlamentari”. Per il magistrato fondamentale sarebbe stato anche il legame “para – parentale” dell’ex sottosegretario con Peppe Russo (un fratello di Cosentino e’ sposato con la sorella di Russo): “il clan Russo si puo’ quasi paragonare alla famiglia Schiavone”. Altro punto toccato oggi da Milita sono state le intercettazioni “al telefono Cosentino ha ammesso gran parte degli elementi probatori raccontati dai collaboratori. E’ stato il promotore della chiusura di un pubblico servizio – ha continuato – ovvero la discarica di Parco Saurino per mettere in difficolta’ e premere sul termovalorizzatore che voleva realizzare”. La requisitoria proseguirà il 22 settembre.