Realizzati a Varcaturo i macchinari per smaltire i rifiuti a impatto zero per conto della Coca Cola

Residui di frutta, pedane inutilizzabili, imballaggi come cellofan e reggette: sono i rifiuti che saranno smaltiti dai macchinari che la Coca-Cola ha chiesto a un’azienda di Varcaturo, frazione di Giugliano, nel Napoletano, di realizzare e destinate agli stabilimenti della multinazionale. Tecnicamente i macchinari, di medie dimensioni e simili a piccole case, si chiamano pirolizzatori: sono dei disgregatori pirolitici molecolari a impatto zero per l’ambiente. A realizzarli l’azienda The Mind Ecosolution dell’imprenditore partenopeo Salvatore Damasco, che ha a Varcaturo la sua sede di ricerca e sviluppo. E’ in questi laboratori che sono stati messi a punto i macchinari, studiati per il territorio di destinazione, calcolando l’impatto zero sull’ambiente nel rapporto tra beneficio prodotto e il residuo. Al settore ricerca e sviluppo dell’azienda si è rivolto il settore logistico della multinazionale, la Coca-Cola Femsa che ha deciso di esportare nei propri stabilimenti questi macchinari, ognuno studiato in base alle caratteristiche del territorio per smaltire i prodotti derivanti dalla produzione delle bevande distribuite in tutto il mondo. La prima tappa dei pirolarizzatori, due dei quali partiti oggi per la loro destinazione, è in Messico, nello stabilimento di Zacatecas. Il loro collaudo è previsto per la fine di settembre. Dopo la fase di sperimentazione e il collaudo di questi primi macchinari, i pirolizzatori saranno prodotti in maniera stabile dalla ditta. Ad oggi, l’azienda è inserita tra le 11 segnalate nell’European Trade Register per lo smaltimento dei rifiuti ed è dotata di un reparto interno di Ricerca e Sviluppo, per costruire macchine con tecnologie proprietarie. La decisione di puntare a mercati esteri con i propri macchinari nasce soprattutto, come spiega Damasco, “da lungaggini burocratiche”. “Qui si passa per le ‘forche caudine’ di centri di ricerca”. “I miei laboratori di sviluppo e ricerca sono una sala giochi per me – dice – Le idee e i progetti non arrivano a orari prestabiliti, ma all’improvviso e bisogna essere pronti”. “Sala giochi”, dunque perché “quando arriva un’idea” si sperimenta le idee prima di passare alla loro realizzazione in fase sperimentale, poi in maniera stabile.


Articolo precedenteTorre Annunziata, in libertà vigilata vendeva crack: arrestato 28enne
Articolo successivoGigi & Ross e Made in Sud Show domani al Napoli Pizza Village