San Giovanni a Teduccio, la scientifica analazza le armi sequestrate al clan Reale

Gli investigatori stanno passando ai raggi x l’arsenale del clan Reale sequestrato l’altro giorno a San Giovanni a Teduccio ai due pregiudicati Emanuele Gasparro e Ferdinando Palermo. Gli esperti in armi della polzia vogliono valutare e stabilire se quelle armi sono state usate in recentifatti di sangue che si sono verificati nella zona orientale di Napoli e nell’immediata provincia. Si tratta di tre fucili, di cui uno di precisione munito di cannocchiale e uno a canne mozze, una pistola 357 Magnum, oltre 400 munizioni.  Un vero e proprio arsenale in dotazione ai due che sono stati arrestati perché avevano messo in piedi una fiorente piazza di spaccio e poi per le armi. Lo scontro in atto da tempo tra i Reale-Rinaldi-Formicola e i Mazzarella culminato nel tentato omicidio di Gennaro Catapano avvenuto nel mese di aprile in vico Sopramuro nei pressi di Porta Nolana e poi le varie stese che ci sono state nella zona di San Giovanni a Teduccio compresa quella contro il palazzo del boss Ciro Rinaldi “My way” e quella successiva contro l’abitazione dei  pregiudicati Giuseppe Di Carluccio e Pasquale Troise potrebbero aver visto come protagonisti i due pregiudicati arrestati o quanto meno sarebbe stata utilizzata qualcuna delle armi a loro squestrate. Una potenza di fuoco così elevata nelle mani degli uomini dei Reale, secondo gli investigatori, vuole significare che viè la volontà del cartello di clan federato di “cacciare” i Mazzarella da San Giovanni a Teduccio. Per questo che gli investigatori vogliono vederci chiaro.

(nella foto i due pregiudicati arrestati Emanuele Gasparro e Ferdinando Palermo)


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