È salvo Vincenzo Giordano, il 27enne di Sant’Antonio Abate disperso sui monti della Sila. L’uomo, dopo tre giorni in cammino, ha raggiunto una strada nei pressi di Bocchigliero, ad oltre 15 chilometri di distanza dal luogo dove si era perso, nelle vicinanze di Campana. Per strada ha incontrato due persone alle quali ha raccontato l’accaduto ed è stato accompagnato dai carabinieri. L’uomo aveva graffi su varie parti del corpo, era disidratato ma complessivamente era in condizioni non preoccupanti. Da tre giorni il Soccorso alpino Calabria stava coordinando le ricerche, condotte anche con l’ausilio di un elicottero e di un mezzo speciale. Erano stati dispiegati 25 uomini e unità cinofile. Inoltre, il Soccorso alpino, in ottemperanza al Piano provinciale redatto dalla Prefettura di Cosenza aveva fatto pervenire sul posto un mezzo speciale donato dalla Protezione civile regionale al Cnsas, denominato “Centro mobile di coordinamento”, grazie al quale gli specialisti del Soccorso alpino, attraverso sofisticati sistemi informatici con i quali coordinare le ricerche.
Il giovane imbianchino, esperto della montagna, si trovava in compagnia di tre amici (tutti di Sant’Antonio Abate). Stando alle prime ricostruzioni, a un certo punto la comitiva si sarebbe divisa alla ricerca di funghi. Giordano avrebbe preso la direzione di Cozzo del Morto, in una zona impervia. Dopo diverse ore, non vedendolo rientrare nel luogo dell’appuntamento, i suoi amici hanno lanciato l’allarme, chiamando i carabinieri. Giovedì le ricerche sono andate avanti fino a sera inoltrata, con oltre cento uomini tra soccorso alpino, carabinieri, corpo forestale dello Stato, guardia di finanza e vigili del fuoco. Ieri invece le operazioni sono riprese alle 7 del mattino. La zona, come spiegano gli amici di Vincenzo che hanno dato l’allarme, ha un’orografia piuttosto complessa: tante gole, una vegetazione fitta e, spesso, impenetrabile. Si è temuto il peggio. Giordano con i suoi amici era partito giovedì pomeriggio da Sant’Antonio Abate. Circa tre ore e mezza di auto per arrivare nelle vicinanze dei boschi che avevano deciso di setacciare a caccia di funghi. I quattro si erano staccati per andare da soli e si erano dati appuntamento dove avevano lasciato l’auto. Gli amici del 27enne si sono presentati puntuali e, non vedendo arrivare Vincenzo, dopo un po’ hanno deciso di dare l’allarme. In Calabria ieri è arrivato anche il papà Lazzaro, per seguire minuto dopo minuto le affannose operazioni di ricerca. “Abbiamo vissuto un incubo ha affermato ieri sera al telefono Grazie a Dio tutto si è risolto per il meglio e adesso non posso che ringraziare le forze dell’ordine, gli amici e tutte le persone che ci hanno aiutato in questa vicenda”. Anche a Sant’Antonio Abate la notizia si è subito diffusa. I familiari di Vincenzo ieri mattina avevano invitato a condividere la sua foto sui social, nel tentativo di facilitare le ricerche. La mamma Valentina aveva allertato anche la redazione del programma televisivo di Raitre «Chi l’ha visto?». Poi, in serata, la notizia che tutti attendevano. Vincenzo è stato ritrovato.