Scafati, i furbetti del cartellino incastrati dalle telecamere al Comune. Restroscena, nomi, mansioni e provvedimenti

‘Mal Comune’ è l’inchiesta nata da due esposti anonimi, sui ‘fannulloni’ in servizio al Comune. I primi controlli eseguiti furono effettuati tra il 13 e il 17 gennaio del 2016. In quell’occasione furono notate alcune anomalie nell’accesso e nell’uscita del personale di servizio. Nei mesi successivi, il pubblico ministero autorizzò l’installazione di alcune telecamere negli uffici comunali di via Armando Diaz e presso gli uffici della Polizia locale per ‘sorvegliare’ i dipendenti comunali. I dipendenti ‘infedeli’, sorvegliati dl grande fratello timbravano con il proprio badge, il cartellino marcatempo e poi invece che recarsi al lavoro in ufficio giravano per la città, tra bar e negozi. In numerosi servizi di appostamento e pedinamento, i finanzieri della Compagnia di Scafati hanno seguito i ‘furbetti del cartellino’ controllandone gli spostamenti e registrando i minuti sottratti all’orario di lavoro e per il quale – sono accusati – a vario titolo di truffa ai danni dello stato e falso. Secondo la Procura, i dipendenti coinvolti nell’indagine si assentavano in modo sistematico e per la maggior parte delle volte per prendere il ‘solito’ caffè, ma non si accontentavano del bar nei pressi dell’ufficio. Organizzandosi con dei colleghi di lavoro, alcuni di loro, percorrevano alcuni chilometri per raggiungere dei luoghi preordinati. Sono state centinaia le ore lavorative falsamente attestate dai dipendenti e, quindi, pagate dall’Ente pubblico per prestazioni in realtà mai svolte. Alcuni agivano anche in accordo tra loro, scambiandosi reciprocamente il “favore” della timbratura del cartellino, consentendo ai colleghi di arrivare in ritardo in ufficio e, in alcuni casi, di non presentarsi proprio. A incastrare i dipendenti comunali, una serie di pedinamenti e videoregistrazioni effettuate grazie ad alcune telecamere nascoste.

I dipendenti fannulloni agivano in una situazione di sostanziale immunità, in un contesto dove non c’era un efficiente sistema di controllo. Queste alcune delle ‘censure’ fatte dal giuce nei confronti dei comunali fannulloni sospesi dal servizio. In quindici hanno rischiato l’arresto, per dieci è stata applicata la sospensione dal servizio per una durata variabile dai sei mesi ad un mese. Due telecamere puntate negli uffici di Via Armando Diaz (ex Manifattura) e nella sede della Polizia municipale hanno rilevato le continue violazioni, alcune anche per ore intere, di alcuni infedeli. Caffè, qualche preghiera al Santuario di Pompei nel mese di maggio, commissioni in farmacia, in banca, al supermercato, conversazioni con amici e conoscenti in noti bar dei paesi limitrofi. Oppure, ancora, in officina per aggiustare la bici rotta e continuare la passeggiata in orari di lavoro: queste le fughe dei dieci ‘furbetti’ del cartellino che dopo aver timbrato uscivano dall’ufficio o peggio ancora si facevano timbrare il badge dai colleghi di lavoro.

 

I DESTINATARI DEI PROVVEDIMENTI

Antonio Cavallaro (Tenente – settore staff – polizia municipale) responsabile di procedimento per accesso agli atti ed estrazione di copia, riscontri ad esposti e segnalazioni, nominato recentemente comandante della Polizia municipale a rotazione.
Salvatore Vitiello (settore di staff – polizia municipale) agente in servizio al comando vigili.
Giovanni Cozzolino (settore Staff – Gabinetto del sindaco) lo staffista già finito sotto inchiesta per associazione per delinquere e altro insieme al sindaco Angelo Pasqualino Aliberti.
Gaetano Marino (Autista Area servizi al territorio) autista a disposizione del primo cittadino e degli altri dipendenti e dirigenti del Comune.
Salvatore Guida, Bruno Giordano e Vincenzo Picardi (settore sport e strutture sportive) addetti alla vigilanza del campo sportivo.
Vincenzo Alfano (servizio sportello Inps) usciere degli uffici comunali di via Armando Diaz, ex manifattura tabacchi.
Gerardo Aquino (Servizio antirandagismo e servizio integrato dei rifiuti). Francesco Avino (Scafati solidale – ufficio amministrativo).

I MESI DI SOSPENSIONE

Giovanni Cozzolino 6 mesi di sospensione
Gaetano Marino 6 mesi
Bruno Giordano 6 mesi
Vincenzo Picardi 3 mesi
Salvatore Guida 3 mesi
Antonio Cavallaro 2 mesi
Salvatore Vitiello 1 mese


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