Siani, il ricordo: da Saviano a Bassolino e dei colleghi “imbavagliati”

“31 anni fa veniva barbaramente ucciso sotto casa sua a Napoli Giancarlo Siani. Ucciso dalla camorra per aver svelato un patto, un tradimento di cui solo lui, giovanissimo cronista, si era accorto. Lui e nessun altro. Dissero che era stato ucciso per questioni di donne, tipica calunnia quando non si riesce ad ammettere che il coraggio non appartiene a tutti”. Lo scrive su facebook Roberto Saviano.

Negli anni, prosegue lo scrittore, “tutti lo abbiamo ricordato come un abusivo del giornalismo perche’ non assunto dal ‘Mattino’, il quotidiano per cui scriveva. Sembra che l’assunzione stesse per arrivare, ma hanno fatto prima le pallottole. Piombo che ferma inchiostro. A Napoli, proprio davanti alla casa di Giancarlo Siani in via Romaniello, e’ comparso un murale bellissimo. 38 metri di muro: un ricordo che si fa occupazione perenne. Il fratello di Giancarlo Siani, Paolo, una persona splendida che per Napoli fa tantissimo, insieme a ‘Inward-Osservatorio sulla Creativita’ Urbana’ ha promosso l’opera realizzata da Orticanoodles”.

“La camorra- dice ancora Saviano- non si contrasta solo con arresti e tribunali. La camorra si combatte dicendo: questo muro, questa strada, questo palazzo, questa piazza, questa citta’ ci appartengono. Ce li prendiamo, ce ne prendiamo cura e li restituiamo alla bellezza. Quella bellezza che era nel sorriso di Giancarlo Siani“.

“E’ giusto accostare le storie di Giancarlo Siani e Giulio Regeni: parola di Roberto Saviano che, per il festival di Giornalismo civile ‘Imbavagliati’, in corso a Napoli, ha inviato un videomessaggio per esprimere il suo parere. “Imbavagliati è un festival necessario”, ha detto da New York lo scrittore, “e che questa manifestazione si tenga a Napoli ha un significato ancora più forte. Il focus su Giancarlo Siani e Giulio Regeni unisce le due storie”. Oggi il festival ha ricordato il giornalista napoletano ucciso il 23 settembre di 31 anni fa dalla camorra. “Se non ci fossero queste occasioni di riflessione sulla libertà di espressione – ha detto ancora Saviano – ho l’impressione che tutto sembrerebbe scontato, come l’aria, camminare, comprare un giornale all’edicola, declamare dei versi. Comprendi quanto sia un privilegio camminare quando non puoi più farlo, quindi quanto valga la libertà di poter leggere qualsiasi giornale quando vengono chiuse le redazioni. E allo stesso tempo percepisci l’aria, l’ossigeno, la vita quando ti stanno strozzando. Ecco, imbavagliati permette di valutare il peso specifico delle cose prima che queste siano spente, bloccate, fermate”. Poi anche un ricordo del ricercatore torturato e ucciso in Egitto: “Regeni era un giovane ricercatore e il suo racconto del mondo, la sua analisi, è ciò che l’ha condannato a morte. Regeni ha pagato con la vita sua ricerca, il suo racconto. Ecco perché il fatto che Imbavagliati abbia deciso di ricordarlo e di condividere la sua ricerca rende questa manifestazione ancora più preziosa”. L’intervento dell’autore di Gomorra ha introdotto il focus “Siani per Regeni” con il presidente FNSI Giuseppe Giulietti, Carlo Verna (Rai) l’avv. Elena Coccia e la direttrice del Festival Desiree Klain. “Spero un giorno di poter essere tra voi”, ha concluso lo scrittore il quale, per il secondo anno, ha voluto inviare un messaggio al festival che ospita giornalisti perseguitati nei loro paesi, dalla Turchia alla Siria alla Russia.

Liberta’, legalita’, lotta alla camorra. Giancarlo Siani: la sua firma, il suo impegno e la sua memoria sono un faro per tutti”. Lo scrive su twitter Vincenzo De Luca, governatore della Campania.

“Era un ragazzo napoletano pieno di passione civile e di voglia di vivere. Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra, vive nel nostro cuore”. Lo scrive su twitter Antonio Bassolino, ricordando il giornalista ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985.

“26 anni, un amore sconfinato per il giornalismo e per la verita’, anche se scomoda. Questo era Giancarlo Siani. Fu ucciso dalla camorra che, come tutte le organizzazioni criminali, teme piu’ di tutto una stampa libera e autorevole. Ci sono uomini e donne coraggiosi che mettono ogni giorno la loro professionalita’ e la loro passione al servizio di tutti e per questo sono minacciati e intimiditi. Noi abbiamo bisogno della loro voce, loro del nostro abbraccio e del nostro sostegno”. Lo scrive su facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso.

“La verità è un valore che non si può pagare con la vita. L’informazione non smarrisca mai la strada che induce a guardare con coraggio anche alle realtà più scomode. Ti pensiamo Giancarlo”. Lo scrive su Twitter e Fb Mara Carfagna, deputato e consigliere comunale a Napoli di Forza Italia.


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