Sventata strage a Pianura: trovato un borsone con 5 chili di esplosivo e chiodi nei pressi dell’abitazione del boss Romano

La “tregua estiva” è fintita anche per i clan della zona Ovest di apoli. La notte scorsa infatti la polizia ha evitato una vera e propria strage a Pianura. Gli agenti del commissariato di Pianura hanno infatti rinvenuto nei pressi dell’abitazione del boss Salvatore Romano detto “muoll muoll” un borsone contenente 5 chili di esplosivo e migliaia di chiodi curvati. Sarebbero stati utilizzati per confezionare una di quelle che in gergo militare viene definita “bomba sporca” stile Isis. Sarebbe stata una strage. Gli investigatori stanno cercando di capire se  l’attentato era diretto a lui o se il borsone era nelle disponibilità di qualche suo affiliato che poi lo avrebbe utilizzato per commettere un attentato. Fatto sta che la scoperta del borsone esplosivo ha fatto capire a tutti che nella zona è ripreso lo scontro. Nei confronti della famiglia Romano già vi era stato un precedente avvertimento e precisamente il 26 giugno scorso. Un pregiudicato legato al clan Foglia-Pesce- Marfella- si sarebbe presentato a casa di una coppia di coniugi zii del boss, minacciandoli di morte se li avesse visti in giro: non perché affiliati alla camorra (infatti non lo sono), ma solo ed esclusivamente per la parentela con il ras. La persona in questione sarebbe uno zio dei fratelli Giovanni e Antonio “Tonino 38″Bellofiore, due noti pusher al soldo  del clan. Il giorno prima Giovanni Bellofiore era scampato miracolosamente a un agguato in via Giovanni Brancaccio. Due sicari in sella a una moto lo avevano affrontato nel pomerggio nei pressi della sua abitazione. Fecero fuoco quattro volte, ma l’agilità della vittima designata e la scarsa mira dei killer  consentì a Bellofiore di salvarsi. Uno solo proiettile lo centrò al gluteo. E così il giorno dopo ci sarebbe stata la risposta con la minaccia nei confronti dei familiari di Romano. L’uomo a marzo scorso salvò la vita al ras di Pianura, Vincenzo Foglia e al figlio Alfredo, dando l’allarme appena in tempo nel corso di un agguato in via Duca d’Aosta.Un gruppetto di persone tra cui Bellofiore si trovava nei pressi di un circolo riceativo quando arrivarono una moto e un furgone con uomini armati pronti a fare fuoco. Bellofiere si accorse in tempo e diede l’allarme. Ci fu un fuggi fuggi generale e il commando dovette desistere perché c’erano anche mamme con bambini in zona e si correva il rischio di uccidere persone innocenti. Ora il ritrovamento del borsone che fa scattare l’allarme. I Romano, che hanno stretto alleanza con i Sorianiello- Lago e Giannelli , infatti da mesi sono in guerra con il gruppo Foglia-Pesce- Marfella per il controllo delle piazze di spaccio tra Pianura e Soccavo e si sono legati anche ai Puccinelli-Petrone del rione Traiano.


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