La terra trema ancora nei territori colpiti dal terremoto: dopo la scossa nella notte a Norcia, un’altra di magnitudo 4.5 è stata avvertita in provincia Macerata, provocando il panico tra i cittadini che sono scesi in strada. La scossa è stata avvertita alle 12,18 soprattutto nella provincia di Ancona ma anche a Macerata e Fermo. Già tante le chiamate ai vigili del fuoco di cittadini che chiedono – impauriti – informazioni. L’epicentro tra Norcia e Castel Sant’Angelo sul Nera.
Una scossa di terremoto c’è stata ad Accumoli proprio mentre, sotto il tendone del campo sfollati, stanno dando comunicazioni alla popolazione il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il commissario Vasco Errani e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La scossa è stata di magnitudo 4.5. Curcio ha interrotto il suo intervento e alcune persone si sono lievemente spaventate.
Sono stati provocati dall’attivazione di nuove faglie i terremoti di magnitudo 4.5 avvenuto alle 12:18 nel Maceratese e di magnitudo 4.3 registrato nella notte, alle 3:34 nell’area di Perugia. «Si sono attivate nuove faglie, secondo l’andamento teorico noto. Il quadro di interpretazione della situazione non cambia», ha osservato il sismologo Massimo Cocco, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Dopo dieci giorni di lavoro da parte del Genio dell’Esercito e dei volontari della Protezione Civile del Friuli, riapre ad Amatrice il ponte Tre Occhi, importante via di collegamento per il Paese simbolo del terremoto. Il nuovo ponte è stato inaugurato dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dal presidente della Regione Nicola Zingaretti e dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Il primo cittadino si è commosso all’apertura del ponte: “questo ponte si chiamerà ‘Ponte della Rinascita’ – ha detto tra le lacrime – oggi inizia una nuova vita. Conserverò con me questa bandiera, che è un segno di rinascita”. “Dopo pochi giorni dal tragico terremoto – ha sottolineato Zingaretti – siamo già nella fase concreta della ricostruzione in quanto quello della mobilità è un pezzo non marginale della ricostruzione, che qui è già partita”. “Stiamo lavorando per portare la gente fuori dalle tende – ha aggiunto Curcio – e questo è un primo passo di un’azione corale”.
Intanto si progettano i prossimi passi. “La prima soluzione dell’emergenza terremoto è stata le tende – ha detto Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile – ma quella prossima, che si è condivisa, è rimanere nei territori e tra le soluzioni che consentiranno di rimanere e tornare nella propria terra sono le casette. Ma servono sette mesi per realizzarle ed è necessario gestire i sette mesi che servono”. Il commissario per l’emergenza terremoto, Vasco Errani, ha chiesto alla popolazione di Accumoli di “metterci alla prova. Diciamo che sarete nelle casette tra sette mesi, e così vogliamo che accada. Vi daremo le casette nella vostra terra”.