Una notte di eccessi e abuso di alcool, poi la voglia di fare sesso a pagamento con alcune prostitute nigeriane che vendevano il proprio corpo a Fuorigrotta, nei pressi dello stadio San Paolo di Napoli. Quella notte, nel maggio del 2015, una di loro fu prima picchiata, poi accoltellata e lasciata agonizzante in un lago di sangue fino alla morte. Per l’omicidio, il pm ha chiesto la condananto per i tre imputati. Dieci anni per Antonio Di Perna, accusato di essere l’esecutore materiale del delitto: sarebbe stato lui, ripreso dalle telecamere a tentare di rapinare la prostituta e poi ad accoltellarla mortalmente. Nel corso dell’interrogatorio disse di non ricordare nulla perche’ era completamente urbiaco. Otto anni sono stati chiesti per Raffaele Velluso e 6 anni per Gennaro Bitonto, unico agli arresti domiciliari dei tre, che si professa innocente. Mentre il primo risponde di rapina e omicidio volontario, gli altri due di ‘concorso anomalo’ nell’omicidio. Per tutti e tre la Procura ha chiesto la concessione delle attenuanti generiche per la giovane eta’: sono tutti ventenni. Il processo si sta celebrando con il rito abbreviato davanti al gip De Gennaro e la sentenza e’ prevista per i primi di novembre. Uno dei tre ragazzi, Raffaele Velluso è il fratello di Agostino Velluso arrestato ad agosto perché accusato del tentato omicidio di Giuseppe Giannelli,il figlio minorenne del boss di Fuorigrotta e Bagnoli, Alessaandro Giannelli arrestato a febbraio mentre tentava la fuga in autostrada.