Camorra, adesso c’è una donna a capo degli “scissionisti”: è Rosaria Pagano

Adesso c’è una donna a capo degli “scissionisti” di Secondigliano. Si tratta di Rosaria Pagano, sorella del superboss Cesare Pagano e co­gnata di Raffaele Amato, l’altro capo degli “spagnoli” che da Melito dopo le faide di camorra degli ultimi anni hanno continuato ad importare quantità industriale di tutti i tipi di stupefacenti in Campania, con la collaborazione e la complictà del narcotrafficante stabiese  Raffaele Imperiale. Lo hanno raccontato i pentiti agli investigatori della Dda di Napoli che da anni studiano tutti i movimenti della potente famiglia camorrista. E’ stato il pentito Carmine Cerrato detto Takendò’, cognato del boss Cesare Pagano, a raccontare l’avvenuto “passaggio di consegne” dopo l’arresto del baby boss Mario Riccio. Sotto la direzione di quest’ultimo e dopo la cattura dei vertici degli “spagnoli”  erano scoppiate nuove guerre e questo non aveva fatto certo piacere al suocero Cesare Pagano. Ora però con la direzione delle mani di Rosaria Pagano, donna sicura ma anche abile mediatrice, sembra essere tornato il sereno. Perchè in primo luogo si deve pensare al “business”. Tra l’altro tutti quelli che erano i fornitori che sino a quel momento aveva gestito Mario Riccio, sono passati sotto la sua direzione cosa questo che le ha consentito di entrare così in contatto con Raffaele Imperiale. Dei rapporti d’affari inter­corsi tra la donna e  Lelluccio ‘o parente ha par­lato ancora una volta Carmine Cer­rato, e i suoi racconti sono confluiti proprio nell’inchiesta che il 27 gennaio  scorso ha portato all’ emissione di 11 ordinanze di custodia caautelare nei confronti del nuovo gruppo di  narcotrafficanti degli “scissionisti”. E tra questi Raffaele Imperiale (latitante da allora), il broker anch’egli stabiese Gaetano Schettino (arrestato qualche settimana dopo a Duabi dove era andato ad incontrare Imperiale e poi scarcerato e da allora uccel di bosco) e poi il socio in affari e altro narcos Mario Cerrone, 41enne di Fuorigrotta ( e che oggi è diventato collaboratore di giustizia e grazie alle sue dichiarazione che sono stati trovati i due famosi Van Gogh a casa di Imperiale a Castellammare)  e ancora Vincenzo Scarpa, ‘o dottore  51enne, figlio del defunto boss di Torre Annunziata, Natale Scarpa, detto zi Natalino, Carlo Musto, 27enne di Napoli, Mario Iorio, 35enne di Napoli, Vincenzo Iorio, 27enne di Napoli, David Charles Mirone, 44enne di Roma, Vincenzo Aprea, 48enne di Napoli e Carmine Amato, 35enne napoletano. Quegli arresti e quell’inchiesta hanno portato alla luce  i nuovi canali dei traffici degli “spagnoli” ma soprattutto i rapporti a livello internazionale ch gli Amato-Pagano erano riusciti a tessere negli ultimi anni con la direzione di Rosaria Pagano dopo i “guasti” di Riccio.Naturalmente le sole dichiarazioni di Cerrato non bastano per accusare Rosaria Pa­gano di narcotraffico in concorso con Raffaele Imperiale. Ma il lavoro degli investigatori continua.

 


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