Agente penitenziario aggredito in carcere, ma l’allarme non funzionava

 Sabato sera, un detenuto italiano di circa 25 anni, in carcere per aver commesso reati contro il patrimonio “ha aggredito senza alcuna ragione un agente di Polizia penitenziaria che è poi dovuto ricorrere alle cure dell’Ospedale civile a Cremona”. Lo denuncia il sindacato Sappe. “L’agente – secondo la ricostruzione fornita dagli agenti penitenziari per bocca del Segretario regionale Sappe della Lombardia, Alfonso Greco – era solo nella sezione detentiva e, grazie alla sorveglianza dinamica, il detenuto era libero di muoversi tra i reparti. L’agente avrebbe tentato di attivare il pulsante di allarme contro le aggressioni presente nel Reparto ma la stesso non funzionava… Così è lasciata la Polizia Penitenziaria a Cremona, allo sbando e senza alcuna tutela: una vergogna”. Il Sappe ricorda infine che “nei primi sei mesi del 2016 nelle carceri della Lombardia si sono contati 481 atti di autolesionismo, 54 tentati suicidi sventati in tempo dai Baschi azzurri, 3 decessi per cause naturali, 417 colluttazioni e 51 ferimenti: numeri che, più di mille parole, fanno capire con quale e quanto stress operativo si confrontano quotidianamente le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria della Lombardia”.


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