Agerola, il pizzaiolo Acampora aveva premeditato l’omicidio del geometra Medaglia

Agerola. Il pizzaiolo che ha ucciso il suo presunto rivale in amore da giorno minacciava il dipendente comunale. Tanto che alcune settimane fa, due uomini di Pimonte, avevano aspettato sotto caso Rino Medaglia. “Lo portarono sotto casa mia – ha raccontato ai carabinieri Rosaria, l’ex moglie di Antonio Acampora – e dissero che mi doveva lasciare stare”. Quella relazione finita da tempo tra Antonio Acampora, il pizzaiolo 47enne ora in carcere per omicidio, e la donna continuava a essere al centro di acerrime discussioni tra i due. La signora è stata ascoltata per ore dai carabinieri che alla fine dell’interrogatorio, su disposizione del pm Mariangela Magariello, hanno sequestrato i cellulari dei tre protagonisti: l’assassino Antonio Acampora, quello di Gennaro Medaglia, il 58enne ucciso per gelosia, e quello della donna a centro della contesa. Conversazioni whatsapp, messaggi, telefonate, un incrocio di elementi e conversazioni per definire i contorni della vicenda e le responsabilità di Acampora ora in carcere. Lui, l’ex marito geloso, martedì 25 ottobre ha travolto con la sua Polo bianca Gennaro Medaglia, il 58enne geometra del comune di Agerola, morto per le conseguenze del tragico impatto. L’arresto di Antonio Acampora è stato convalidato, nel carcere di Poggioreale con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, e gli elementi forniti dall’ex moglie vanno tutti in questo senso. Nessun raptus di gelosia improvvisa ma un lento pensare che Medaglia era l’uomo che aveva rovinato il suo matrimonio.

La signora Rosaria ha raccontato ai carabinieri che, nei giorni precedenti l’omicidio, aveva avuto la sensazione di essere pedinata. Con il pizzaiolo si erano sposati nel 2000, ma le cose non erano mai andate bene, botte, aggressioni, accuse e infine l’allontanamento – nel 2012 – dalla casa coniugale di Acampora che era tornato con la sua famiglia di origine. Ma la gelosia non lo aveva lasciato mai. E così, individuato il responsabile della fine del suo matrimonio, in Rino Medaglia, sposato e padre di due figli, aveva deciso di ucciderlo. L’autopsia sul corpo di Medaglia da parte del medico legale Massimo Esposito e dall’anatomopatologo nomi­nati dalla Procura, alla quale hanno partecipato i consulenti nomina­ti dalle parti, si è tenuta il giorno prima dei funerali. Maria Amatruda, moglie di Medaglia, si è affidata all’avvocato Catello Di Capua per la costituzione di parte civile. Ieri mattina si sono tenuti i funerali nella chiesta di San Matteo Bomerano, e il sindaco Luca Mascolo, ha dichiarato il lutto cittadino nel piccolo paesino dei Monti Lattari. “Non accetteremo mai che la tua vita sia stata spezzata per mano di un altro” ha detto la nipote di Rino Medaglia durante i funerali. “Si dice che nella vita tutto passa, ma non è vero. Non accetteremo mai che tu persona buona, con una vita tanto difficile, sia stato ucciso così”. Un centinaio di persone hanno partecipato ai funerali dell’uomo, vittima della passionale furia omicida di Acampora.


Articolo precedenteFissato il processo per il branco di San Valentino: giudizio immediato il 15 dicembre
Articolo successivoTorre Annunziata, il pentito: “Ad uccidere zi Natalino furono Maresca e Amoruso”