Angri, resta ai domiciliari il coach molestatore di Scafati

Nessuno sconto per il coach accusato di violenza sessuale ai danni di un ragazzino di Scafati. Resta ai domiciliari. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Giovanna Pacifico, dopo l’interrogatorio di garanzia della scorsa settimana. E la difesa fa appello al Tribunale del Riesame per alleviare la misura al giovane 26enne di Angri che ha vuto atteggiamenti troppo intimi nei confronti dell’11enne che allenava in una squadra di basket minore di Scafati. Nei giorni scorsi, sentito il parere del pm Ernesto Caggiano, il giudice ha rigettato la richiesta del difensore Giovanni Palumbo che nel corso dell’udienza aveva sostenuto non esserci nessuna esigenza cautelare nei confronti dell’indagato. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il giovane sociologo-allenatore della squadra di basket, si era difeso strenuamente, rigettando ogni accusa e dando la sua versione di come erano andati i fatti. Il ragazzino – per l’accusa – sarebbe stato vittima di una relazione con il suo coach, fatta di azioni sempre a più alto contenuto erotico. Il minore era stato ascoltato nel corso di un incidente probatorio, il 3 giugno scorso, assistito da una psicologa e dal legale della famiglia, Giuseppe Buongiorno. Aveva descritto il rapporto instauratosi con il suo allenatore che i offriva di andarlo a prendere a scuola e accompagnarlo a casa. Ma aveva anche spiegato che con il coach c’erano stati dei messaggi particolari. Ma non ha mai ammesso che vi siano state effusioni particolari. Quei messaggi un po’ spinti erano stati raccolti dagli inquirenti nel corso delle indagini e dei sequestri effettuati sia a casa dell’indagato, sia presso un ufficio dove lavorava. Un giovane, inserito nel sociale, con la passione per il basket, ma che per l’accusa aveva instaurato un rapporto “strano”, forse troppo compromettente con uno sei suoi allievi. Le divergenze tra quello che sostiene l’accusa e quello illustrato dalla difesa saranno valutate dai giudici del Riesame che la prossima settimana dovranno valutare il caso. Per il giudice, nonostante il coach abbia già da alcuni mesi interrotto i rapporti con il minore, ma anche con la squadra che allenava, esistono ancora le esigenze cautelari. E, dunque, rimarrà ai domiciliari.

Rosaria Federico


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