Il boss pentito: “Negli ospedali napoletani posti letto e certificati falsi per i clan”

C’è una inchiesta della Dda di Napoli che sta cercando di valutare con precisione le re­sponsabilità di alcuni medici compiacenti, che avrebbero procurato falsi certificati ai ca­piclan, così da fargli ottenere benefici di cui non avrebbero avuto diritto o anche la certifi­cazione di patologie delle qua­li non soffrivano. Ne ha parlato Mario Lo Russo, il secondo fratello dei “capitoni” di Miano, dopo Salvatore e prima di Carlo che hanno scelto di passare dalla parte dello Stato. In  un passaggio dei suoi verbali omissati, come ha riportato Il Corriere del Mezzogiorno, il boss pentito spiega i rapporti con gli insospettabili e in parte quello che accade negli ospedali napoletani e di come la camorra controlli praticamente tutto. Dice a verbale: “…Mi viene chiesto se alla cli­nica avessimo la possibilità di farci fare certificati falsi e ri­spondo tranquillamente di sì, nel senso che anche se a me non è capitato era palese che potessi ottenerli quando vole­vo…”, poi ci sono le pagine omissate per “coprire” l’inchiesta in corso da parte dei magistrati dell’antimafia napoletani. Anche l’altra fratello Carlo ha confermato questa parte dell’inchiesta arricchendola con altri particolari alla luce degli arresti eseguiti nei mesi scorsi di dieci persone tra camorristi e professionisti legati alla società Kuadra, controllata dai Lo Russo, attraverso Giulio De Angioletti, e che gestiva l’appalto delle pulizia in molti ospedali napoletani.

(nella foto l’ospedale Cardarelli e nei riquadri Carlo Lo Russo, Mario Lo Russo e Giulio De Angioletti)


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