Le intercettazioni telefoniche lo incastrano e lo schiacciano alle sue responsabilità. Questo è quanto ritiene il gip che ha arrestato due giorni fa Rudy Rizzo, il 31enne, accusato di associazione camorrista e armi. Il pregiudicato è stato arrestato e oggi sarà interrogato dal gip che nell’ordinanza di custodia cautelare lo defintisce un personaggio “spregiudicato e violento. Fa parte del gruppo del boss Walter Mallo ed ha per lui una predilezione”. Per mesi il gruppo ha seminato il panico organizzando “stese” tra Miano e Capodimonte. E la sua fedeltà al gruppo l’aveva dimostrata facendosi tatuare un kalashnikov e i nomi del boss Walter mallo e dei due amici arrestati Paolo Russo e Vincenzo danise, sul braccio. Si legge ancora nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Ferri: “…Un uomo armato che non esita ad assumere atteggiamenti minacciosi sentendosi forte proprio perché ha la disponibilità di armi…Se ne andava in giro con una foto di Walter Mallo sul telefonino cellulare. E, non appena incrociava un ragazzo che aveva i requisiti per entrare a far parte del ‘sistema’, la esibiva fiero e sfoderava le sue doti oratorie da reclutatore: ‘Quella foto che ti ho fatto vedere… È il capo nostro. Siamo una famiglia. Stiamo guadagnando i soldi, ho comprato il motorino… Sto bene, mi devi morire tu… Che vuoi fare? Te ne devi venire?’. Rudi Rizzo, classe 1985, portava avanti nel mese di marzo così la ‘campagna acquisti’ nel pieno della guerra di camorra scoppiata contro i Lo Russo “Capitoni” per il controllo delle piazze di spaccio di Miano, Piscinola, Chiaiano, Marianella, san Pietro a Patierno e la don Guanella. Con la forza intimidatoria delle “stese, clamorosa fu quella della domenica Delle Palme tra le bancarelle del mercatino alla don Guanella, cercavano nuovi adepti perché vi era la necessità di far comprendere al nemico, la forza del nuovo gruppo. “Questo lo vedi? – dice Mallo, mostrando a Rizzo la foto di un ragazzino di 17enne, presumibilmente il figlio del ras pentito Biagio Esposito (degli Amato-Pagano) – Se si fa un giro con noi.. nel rione… fa scappare a tutti quanti. Gli facciamo capire pure non stiamo solo noi! A fare un giro… Dice (la gente, ndr): ‘Uà, questo è proprio il fidato di Walter’”. Rudi Rizzo annuisce e poi aggiunge che poter contare su affiliati di minor spessore potrebbe salvare loro dagli agguati. Il ragionamento è cinico: secondo Rizzo, i Lo Russo potrebbero infatti ‘accontentarsi’ di rivalersi sui gregari di livello più basso, non toccando così Mallo e i suoi fedelissimi. “Perché loro… sai che dicono? – afferma Rizzo a voce alta – Dicono: ‘Uccidiamo a questo, quello… ne prende altri cento’… Come per esempio Paolo (Russo, ndr), il pilota. Dicono: ‘Ci mangiamo a Paolo, quello (Mallo, ndr) non tiene più il pilota’… per farti capire”. Eppure nonostante la sua pericolosità Rudi Rizzo è succube di una donna. Una ragazza, con cui il giovane ha avuto una relazione. In sostanza l’ex fidanzata. È lei a vessarlo, a chiedere la restituzione di una somma di denaro anche con modi intimidatori al punto da scatenare la reazione degli altri affiliati. E se da un lato Walter Mallo invita l’amico-sodale a mettere da parte la vicenda (“Rudi, ma puoi levare tutte queste stronzate di mezzo… devi pensare solo alla malavita”) dall’altra c’è chi gli suggerisce la soluzione migliore. Il particolare emerge da un’intercettazione ambientale effettuata nell’abitazione di Mallo. Si tratta di Paolo Russo, altra figura uno dei killer del clan che spiega trova subito la soluzione: “Vuole i soldi? Noi andiamo per i soldi e le diamo due botte nelle cosce e la buttiamo a terra! Ecco qua. Io sono pronto a sparare, il problema non ci sta proprio perché questa (riferendosi all’ex fidanzata di Rizzo) sta facendo l’estorsione alla malavita… ma lei lo sa che la malavita la facciamo noi?”. Il discorso avviene alla presenza di una donna e di un bambino. Nelle intercettazione si sente il piccolo piangere e Russo tranquillizzarlo “No, non è niente… è un giocattolo” dice. Il riferimento è a una pistola semiautomatica che Russo arma sotto gli occhi del bimbo.