Campania, il governatore De Luca: “La legge non è uguale per tutti”, riferito alla Severino

“Ma quale referendum? Stanno qui per me, per la vicenda del rinvio a giudizio. Ma non parlerò anche perché siamo vicino all’ora di pranzo”. Così il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, si è reso protagonista di un simpatico scambio di battute con il deputato socialista Marco Di Lello che oggi a Napoli ha promosso un incontro sul referendum istituzionale. Di Lello ha voluto ringraziare i giornalisti presenti ma De Luca ha preso la parola precisando che non avrebbe parlato della vicenda giudiziaria relativa al suo rinvio a giudizio per i lavori di piazza Libertà, quando l’attuale governatore era sindaco di Salerno.

“Siamo il Paese delle corporazioni, stanno bene soltanto alcune categorie come i ladri professionali e i fannulloni. Loro non fanno niente e quindi non avranno mai un avviso di garanzia. In questo Paese sta male solo la categoria degli uomini liberi, coloro che non vogliono padrini e padroni”. Cosi’, a Napoli, Vincenzo De Luca, governatore campano, durante un incontro pubblico sul referendum costituzionale. Il presidente della giunta, ieri rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione di piazza della Liberta’, a Salerno, parla di una “impossibile” trasformazione urbana nel nostro Paese. “Provate a realizzare una piazza, ad approvare una variante che vi viene proposta da un responsabile di un procedimento per un problema geologico, non c’e’ raffronto tra Napoli o Salerno e Barcellona, Marsiglia, Valencia. In questo Paese- aggiunge De Luca- non si e’ in grado di avviare un programma di trasformazione urbana avendo tempi certi. Ma non avendo impostato in maniera autoritaria il programma ma dopo averlo sottoposto ai cittadini in campagna elettorale. Dopo passaggi in TAR e in Consigli di Stato, ti ritrovi dopo 7 anni con una prescrizione del Consiglio di Stato che ti dice che rispetto a un investimento che produce 2mila posti di lavoro si deve abbassare un cornicione di pochi centimetri. Questa e’ la realta’ di oggi”.

L’ex sindaco di Salerno muove poi una critica alla legge Severino. “Nella vita delle istituzioni e della pubblica amministrazione c’e’ ormai una legge che ispira tutti i comportamenti: mettere a posto le carte. In Italia i risultati non contano niente, conta mettere a posto le carte. E a maggior ragione con i tempi di oggi e gli elementi di barbarie giuridica che abbiamo accettato negli ultimi anni – continua – quando abbiamo immaginato che per una condanna per abuso in atto di ufficio in primo grado un dipendente pubblico potesse essere sospeso dalla sua attivita’ e passare un guaio. Tuttavia, scriviamo ancora che la legge e’ uguale per tutti ma questo non e’ vero. Questa legge (si riferisce alla Severino, ndr) e’ uguale per sindaci e presidenti delle Regioni ma non per parlamentari, sottosegretari e ministri”.

“L’alternativa a questa riforma è il nulla. Per quanto limitata possa essere è sempre il frutto di due anni di lavoro”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, parlando oggi ad un incontro sulla riforma costituzionale promosso a NAPOLI dai Socialisti e Democratici motivando il suo sì al referendum. “Se c’è una parte del Paese che ha più bisogno di questa riforma – ha proseguito De Luca – questa è il Sud” evidenziando che negli ultimi anni “a causa della palude burocratica” centinaia di migliaia di giovani, “le menti migliori e non solo, più operai e contadini sono stati costretti ad andare via”.


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