De Laurentiis: “Avevo offerto ad Higuian più soldi della Juventus”

 “Avevamo ricevuto una richiesta dell’Arsenal e personalmente ero stato contattato anche dall’Atletico Madrid ma non hanno offerto abbastanza soldi. E poi non eravamo pronti a cederlo, per me Higuain non era in vendita”. Aurelio De Laurentiis, intervistato dall'”Evening Standard”, torna a parlare dell’addio del Pipita. “Un anno prima avevo offerto un nuovo quinquennale a Higuain e a suo fratello – rivela – ‘Vi offriro’ X’, ed erano piu’ soldi di quanto ora guadagni alla Juventus”. Ma Higuain alla fine e’ andato via e il Napoli ha identificato il suo erede in Arkadiusz Milik, gia’ autore di 7 gol in 9 partite. “E’ un buon giocatore, e’ fantastico. Oggi tutti dicono che Higuain e’ di un altro pianeta ma ricordo quando arrivo’ al Napoli e in tanti non erano convinti. Il Real Madrid faceva bene allora ma lui non giocava sempre e anche con l’Argentina aveva commesso degli errori. Ora Higuain e’ di un altro pianeta e probabilmente fra due anni si dira’ la stessa cosa di Milik”. De Laurentiis si tiene stretto anche Koulibaly. “Ricordo che al primo anno con Benitez veniva criticato, dicevano che non fosse un buon difensore, ora Conte me lo chiede per il Chelsea ma io ho bisogno di lui. Per come giochiamo difensivamente, con tutti i movimenti studiati dall’allenatore e dai giocatori, Koulibaly cosi’ come Maksimovic, Strinic, Albiol, sono calciatori per noi fondamentali”. In estate si era parlato per il Napoli di Zaza, poi finito al West Ham. “Ogni giocatore, quando arriva a un certo livello, e’ un buon calciatore ma poi dipende dall’allenatore, dalla situazione, dalla citta’, dalla sua vita privata. In molti amano venire al Napoli ma ci sono altri che preferiscono Milano, Roma, Parigi. E poi bisogna considerare l’influenza della fidanzata o della moglie: per una donna cambiare citta’ e allontanarsi da parenti e amici e cambiare scuola ai figli comporta tanti problemi”. Infine una battuta su Conte allenatore del Chelsea: “e’ un grande allenatore ma in Inghilterra il calcio e’ diverso, se sei il numero 1 in Italia non significa automaticamente che lo sarai anche altrove”.


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