“Sono orgoglioso di quanto sta facendo il Napoli, quest’anno e in tutti gli anni passati in cui sono stato presidente”. Alla presenza di centinaia tra i principali manager del calcio europeo e mondiale, Aurelio De Laurentiis ha partecipato al Summit Sports Business di Londra, confrontandosi in un dibattito con la baronessa Karren Brady, vicepresidente del West Ham. E’ stata l’occasione per tracciare un bilancio della sua avventura partenopea, con De Laurentiis che ha ricordato di aver “rilevato il Napoli da un fallimento che aveva lasciato solo il marchio e i suoi meravigliosi tifosi. E in 12 anni siamo passati dalla posizione 550 alla 16 in Europa. Grazie alla ottima partenza di questa stagione siamo addirittura al quarto posto nel ranking Uefa stagionale, un risultato straordinario”. De Laurentiis ha sottolineato come sia necessario “governare il cambiamento in atto nel mondo dei media, che portera’ a una rivoluzione nel modo di seguire il calcio nel giro di pochi anni”. Rispetto alla proposta di riforma della Champions League, De Laurentiis ha ribadito che la vera riforma sarebbe la creazione di un campionato europeo parallelo a quelli nazionali con la partecipazione delle prime classificate dei principali tornei europei (Italia, Inghilterra, Germania, Francia e Germania), con una conseguente riduzione a 16 squadre dei tornei nazionali.
“L’amico Antonio Conte dirà che non è vero ma il Chelsea ha offerto 58 milioni per Koulibaly. Ho rifiutato perché per me il giocatore quest’anno doveva rimanere”. Lo rivela il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a margine del convegno ‘Sport Business Summit’ a Londra. “Se ne potrà riparlare la prossima estate”, aggiunge il numero uno del club azzurro prima di parlare di come cambierebbe le competizioni europee. “C’è una cosa che non mi piace in Champions e in Europa League ed è che quando fanno il sorteggio a Montecarlo, o hai molta fortuna o sei morto. Se invece si facesse un campionato classico, con un’andata e un ritorno che duri tutto l’anno, alla fine si potrebbe davvero capire chi è la squadra migliore”.
 “Higuain e’ un ottimo giocatore ma non puoi obbligare le persone a rimanere, specie se nel contratto e’ stabilita una cifra con cui deve essere automaticamente venduto”. Aurelio De Laurentiis, a Londra per il Summit Sport Business, torna a parlare dell’addio del Pipita. “Non mi aspettavo che una societa’ italiana come la Juventus offrisse quella cifra, per me e’ stata una novita’ e non molto elegante”, aggiunge ai microfoni di Sky Sport.
 “Gli agenti di calcio sono il cancro di questo sport”. Così ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel corso dell’evento ‘Leaders Sports Business’ ospitato allo Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea. “Io non capisco la necessità dei procuratori”, ha spiegato. “Quando faccio cinema a Hollywood è l’attore a pagare il proprio agente, ma io nel calcio perché dovrei pagarli? Ormai questi personaggi stanno diventando una tassa da pagare che, tra l’altro, rovinano anche i propri assistiti, proponendo contratti più ricchi in altre squadre. Ciò influisce sul loro rendimento in campo”. Proprio il ruolo poco chiaro dei procuratori nell’ambito dei trasferimenti dei giocatori è emerso dallo scandalo tangenti documentato dal ‘Telegraph’ e che ha portato al licenziamento di Sam Allardyce dalla guida della nazionale inglese. De Laurentiis ha poi confessato: “Mi piacerebbe avere un club in Cina, negli Stati Uniti. Anche in Inghilterra, mi piacerebbe partire dal basso e arrivare in alto a piccoli passi”.