Don Patriciello: ” La Terra dei Fuochi è anche colpa del lavoro nero”

Torna a parlare della Terra dei fuochi, don Maurizio Patriciello, parroco da anni in campo contro i roghi tossici. Lo fa ricordando l’ultimo incontro avuto con il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, in occasione della visita del premier Renzi a Caserta. “Ho detto a De Luca che la Terra dei fuochi è anche il risultato delle fabbriche che lavorano in regime di evasione fiscale. I prodotti che vengono realizzati in Campania – ha spiegato – sono i migliori prodotti artigianali italiani e per questo finiscono nei migliori negozi di Milano, a via Montenapoleone, ma gli scarti della lavorazione giacciono nella nostra terra, abbandonati”. Ad Ischia, ad un incontro in Cattedrale, il prete che da anni lotta proprio contro i mali della Terra dei Fuochi, dice anche di aver spiegato a De Luca che “non chiediamo di chiudere le fabbriche ma stiamo dicendo che il lavoro nero non si deve produrre”. “Fate qualcosa per sistemare queste persone – il suo appello rivolto al governatore – mettetele in condizioni di lavorare legalmente perché se non lavoreranno legalmente non potranno mai smaltire i rifiuti in condizioni di legalità”. Poi, ricorda i casi, tantissimi di malattia, citando il caso del piccolo Andrea Pio, 6 anni, “una malattia talmente rara che gli scienziati hanno ribattezzato la patologia con il suo cognome”. “Se la mia terra avvelenata produce lacrime, malattie, morte io debbo consolare gli afflitti e questo non è un optional, qualcosa di facoltativo ma un dovere – ha ribadito ad Ischia – Se noi che sappiamo e facciamo finta di non sapere diventiamo complici”. “Tra Giugliano e Villa Literno hanno avuto il coraggio di ammassare 6 milioni di tonnellate, ed ora per smaltire quella munnezza il presidente del consiglio Renzi ha promesso a De Luca 450 milioni di euro, ovvero 900 miliardi delle vecchie lire”, ha concluso.

“Qualcuno sta pensando di far costruire un ponte sullo Stretto di Messina, ne abbiamo fatto a meno da sempre, potremmo fare a meno ancora per altri anni”. A dirlo è don Maurizio Patriciello, prete da sempre in prima linea, nel Napoletano, nella lotta contro la cosiddetta ‘Terra dei Fuochi’. Una posizione, quella da lui espressa sul Ponte sullo stretto, nel corso di un appuntamento, ieri, alla Cattedrale di Ischia, messa in relazione con quelle che, a suo parere, sono altre emergenze, come le condizioni economiche in cui versa la Regione Campania. “Possibile che lo Stato non si chieda questo? – dice – se tanta gente non lavora dovrebbe morire di fame e se non muore di fame vuole dire che in un modo o nell’altro sta mangiando, o fa finta di non sapere”.


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