Pordenone. Omicidio dei fidanzati: al via il processo per Giosuè Ruotolo, il 26enne di Sant’Anastasia, accusato di aver ucciso i due nel marzo del 2015. La Corte d’assise di Udine ha dichiarato aperto il dibattimento del processo a carico di Giosuè Ruotolo, unico imputato per l’omicidio della coppia di fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza. La Corte ha aperto il processo dopo aver accolto quasi integralmente le eccezioni preliminari formulate dalla difesa di Ruotolo, per eliminare dal fascicolo del dibattimento alcuni documenti o atti ripetibili, tra cui le risorse video e i dvd di simulazione dei percorsi, fatte dai Carabinieri. Il dibattimento è partito con la richiesta di ammissione delle prove delle parti. Oltre alle liste testimoniali, i pubblici ministeri hanno chiesto l’esame dell’imputato e una perizia di trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali, su cui la difesa ha fatto riserva di ammissibilità delle stesse dopo averle potute visionare. Strenua difesa del padre dell’imputato e del suo difensore: “Nessuno vede Giosuè nel momento in cui viene commesso il delitto. Ecco perché siamo convinti della sua estraneità ai fatti contestati”. Ha dichiarato l’avvocato Roberto Rigoni Stern, legale di Giosuè Ruotolo, durante una pausa della prima udienza del processo, dopo le prime schermaglie processuali sull’ammissione dei testi, in particolare delle persone che quella sera si trovavano al palazzetto dello sport. “La difesa ha molte carte da giocare – ha proseguito Rigoni – in primis la collocazione di Ruotolo sulla scena al momento del delitto. Non c’è stata perché se ne è andato prima. Tutti gli elementi indiziari non sono sostenibili per fondare la responsabilità penale” ha aggiunto l’avvocato, spiegando anche la richiesta di sentire tre collaboratori di giustizia che avevano aperto piste alternative: “Ci sono diversi filoni di indagine che necessitano di un approfondimento perché ci sono molteplici piste percorribili. Ricordo che c’è stato un altro indagato – ha concluso – per cui si era arrivati a un’archiviazione”. L’udienza è terminata alle 16.30, i giudici della Corte d’Assise hanno ammesso quasi tutte le prove richieste dalle parti ed hanno rinviato a prossimo 17 ottobre con i primi testi della Procura, e poi a seguire il 28. Cinque le udienze in calendario a novembre. Â
“E’ molto difficile”: hanno sostenuto i genitori di Teresa Costanza, entrando in tribunale a Udine per assistere al processo al carico di Giosuè Ruotolo, unico imputato per l’omicidio della figlia e del suo compagno. “Il nostro pensiero va a nostra figlia, ai ricordi. Non sappiamo come vivremo il processo. Abbiamo piena fiducia nella giustizia”, hanno aggiunto. “Non vedevano l’ora che il processo cominciasse per avere la verità ” anche i familiari di Trifone, hanno spiegato all’ingresso in aula anche i loro legali, gli avvocati Daniele Fabrizi e Simona Gasperini, che giudicano una “strategia processuale prevedibile” l’intento della difesa di vagliare la vita sentimentale di Trifone. “La Procura – hanno aggiunto – ha già scandagliato la vita dei due ragazzi”.
Piena fiducia sull’innocenza di Giosuè Ruotolo, l’ha espressa il padre Alfonso: “Siamo sereni. Lui non ha fatto niente. Giosuè è forte. Deve esserlo”, ha aggiunto assistendo tra il pubblico all’udienza insieme all’altro figlio, con cui hanno modo di incontrare in carcere l’imputato per sei ore al mese.