Gabbiadini: “Se soffrissi la pressione non sarei a Napoli”

La pressione? La vivo serenamente, se la soffrissi non giocherei a Napoli. Mi spiace per l’infortunio di Milik ma io resto sereno e mi alleno, poi vado in campo e cerco di dare il massimo”. Lo ha detto Manolo Gabbiadini in un’intervista alla Lega Calcio. L’attaccante azzurro, nell’intervista realizzata alcuni giorni fa, ha ricordato: “Se guardiamo presenze e reti nel Napoli i numeri sono a mio favore e sono fiero di essere in una squadra come il Napoli, anche se finora ho giocato poco. L’anno scorso, quando Higuain si fermò e toccò a me, le persone mi incontravano per strada e mi facevano sentire forse un po’ troppo importante, quei momento li ho vissuti in maniera un po’ strana però i miei compagni mi hanno aiutato subito in campo”. Usato come punta centrale da Sarri, Gabbiadini ha sottolineato che: “Sono un attaccante – ha detto – che si sa adattare ai vari moduli, largo a destra o centrale”. La punta ex Samp ha ricordato anche gli inizi della sua carriera e i tecnici più importanti che ha avuto: “Cito due allenatori: Ciro Ferrara, perché se non fosse stato per lui non sarei qui, visto che mi ha fatto giocare sempre titolare nell’Under 21 dandomi fiducia, e poi Mihajlovic che ti dice sempre tutto sia il bello che il brutto e quando ho un rapporto con un allenatore cosi riesco a dare il massimo”. Ultimo passaggio sulla sorella Melania, calciatrice della nazionale azzurra: “Lei è la Messi femminile? Ricordo che un giorno eravamo in oratorio, c’era un palla difettosa, lei ha effettuato un tiro forte ed ha preso la traversa, la palla si è sgonfiata”.

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