Quando ha capito che erano i carabinieri ch lo avevano scovato e erano arrivati per arrestarlo, Salvatore Basile, ha tirato un sospiro di sollievo perché pensava che fossero i killer avversari pronti alla missione di morte. Ora il “barbudos” Basile è in carcere, ha violato gli obblighi della sorveglianza speciale Aveva fatto perdere le sue tracce da un mese da quando cioè le acque si erano di nuovo agitate lungo l’asse Forcella, rione Sanità , Materdei,rione don Guanella, Miano. Basile infatti è uno dei componenti del gruppo di fuoco del gruppo degli Esposito, Spina, Genidoni rimasti in libertà dopo gli arresti e gli omicidi tra cui quello “eccellente” avvenuto a giungo a Ponticelli di Raffaele “Ultimo” Cepparulo. Basile era infatti uno dei fedeli amici di Cepparulo e con lui era stato arrestato nell’aprile 2015 insieme con Agostino Riccio e Francesco Spina. I quattro era stati fermati in tempo dai carabinieri. Erano armati ed erano in giro per uccidere Emanuele Sibillo, il baby boss capo della “Paranza dei bambini” di Forcella (ucciso a giugno dello scorso anno) perchè ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio avvenuto nel cuore della Sanità  nel gennaio del 2015 in cui fu giustiziato Ciro Esposito ‘o spagnuolo il figlio di Pierino il boss delle Sanità assassinato a sua volta a novembre del 2015. L’omicidio di Ciro Esposito diede il via alla sanguionosa faida ancora in corso lungo l’asse rione Sanità -Miano e che vede contrapposti i Vastarella con i loro alleati contro i “Barbudos” Esposito-Spina-Genidoni ed entrambi in maniera autonoma contro i Lo Russo di Miano. Una guerra che in due anni ha lasciato sul selciato oltre una decina di morti tra cui le due vittime innocenti Genny Cesarano e Ciro Colonna e decine di feriti. Ebbene Salvatore Basile, insieme ad “Ultimo” Cepparulo e agli altri due ottenne una clamorosa scarcerazione nel mese di ottobre dello scorso anno perché a causa della burocrazia procedurale grazie alla bravura degli avvocati difensori e in attesa di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che avrebbe impedito la decorrenza, i termini per trattenere in cella i quattro indagati furono ritenuti superati e il 16 ottobre scorso il gip Andrea Rovida firmò la scarcerazione dei quattro. Basile aveva scelto un profilo più basso rispetto agli altri. Ma secondo gli investigatori avrebbe partecipato anche ad alcune stese nel rione Sanità .