Il boss Garofalo si fece tatuare “The king of Narcos” sul braccio. I NOMI DI TUTTI GLI ARRESTATI NEL BLITZ

Si sentiva un capo anzi “The Boss” tanto che si era fatto tataure la scritta sul braccio e a conferma della sua personalità criminale Maurizio Garofalo chiama il tatuatore al telefono nonostante fosse agli arresti domiciliari e lo fa andare a casa perché vuole aggiungere anche la dicitura “The King of Narcos”. L’ordinanza della Dda di Napoli firmata dal gip Egle Pilla ha fatto luce su quelli che sono stati in questi ultimi anni gli scenari criminali tra Torre del Greco ed Ercolano e gli accordi con il boss Luigi Papale e il genero Andrea Oriunto che aveva preso il posto del suocero quando questi ultimi era andato in carcere. Estorsioni e fiumi di droga fatti arrivare a Torre del Greco attraverso grandi trafficanti legati ai clan di Secondigliano come Alberto Bova di Mugnano e i fratelli Luigi e Giovanni Diana di Villaricca ma operanti a Qualiano dove gli uomini e soprattutto le donne di Maurizio Garofalo andavano a rifornirsi. Non solo droga ma anche estorsioni come quella compiuta ai danni del  titolare della società “Italy Slot srl con sede legale in Napoli alla via Cesare Rosarol, costretto a versare al clan la somma di euro 500 mensili per poter installare le loro slot machine nel centro scommesse “Savatodi s.r.l.” di via Colamarino  87 di Torre del Greco. La personalità criminale di Maurizio ‘o fullier è stata raccontata agli investigatori anche dai numerosi pentiti che hanno consentito il blitz. Marco Palomba Marco, Fillippo Cuomo Filippo; Maurizio Magliulo, Isidoro Di Gioia Salvatore Gandino e Aniello Pompeo hanno delineato l’organigramma e gli affari del clan Falanga poi le intercettazioni telefoniche e quelle ambientali in carcere hanno consentito agli investigatori di avere in mano le prove per incastrare il gruppo. donne comprese. Anzi le due donne, Maurizia Sorrentina (la sua nuova compagna) e Franca Magliulo (la moglie) entrambe figurano tra gli arrestati insieme con i figli: Michele Di Maio (per Maurizia Sorrentina) e Antonio Garofalo (figlio di Maurizio e Franca Magliulo) hanno avuto un ruolo apicale nella gestione della cosca dopo il suo arresto avvenuto il 14 maggio del 2014. “The king on narcos” comunicava con loro dal carcere attraverso i pizzini. E impartiva ordini all’esterno a tutti gli affiliati. Dalla droga, alle estorsioni alla divisioni delle “mesate” alle famiglie dei carcerati. Tutto passava attraverso i suoi manoscritti. Anche le sue manie. Come quella di rivolere indietro un particolare tipo di pistola che aveva prestato a Giuseppe Pellegrino e che invece questi aveva venduto a un pregiudicato di Torre Annunziata era una  Walther P38 e come egli stesso ricorda anche nel pizzico che scrive alla compagna  “é un regalo che mi sono  scambiato con il marito di Lucia e che solo due ne esistono per Napoli….”. In più circostanze aveva ricordato alla donna di farsi ridare “la cosa” da Pellegrino ma la donna nei vari colloqui aveva sempre detto che questi non voleva ridargliela.Il revolver  aveva un valore storico in quanto ha circa 90 anni perché è di fabbricazione tedesca e risale agli anni del nazismo.

Ecco il testo dell’intercettazione telefonica con la quale Maurizio Garofalo spiega al tatuatore come vuole la scritta “The Boss” e “The King of Narcos”