La mattanza di Miano: è caccia all’uomo e tutti contro tutti

E’ una vera e propria caccia all’uomo a Miano e nei quartier confinanti come la Don Guanella, Piscinola, Chiano e San Pietro a Patierno. E’ iniziata la mattanza contro tutti quelli che sono stati restati fedeli ai Lo Russo. Quelli che non sono andati via oppure quelli che non sono voluti passare con il gruppo Licciardi-Mallo che orami sta prendendo il controllo di tutta la zona Nord di Napoli a partire dalla Masseria Cardone fino ad Arzano e  Casavatore sono i pericolo. Anche se gli ivestigatori stanno lavorando su una’altra pista per spiegare il duplice omicidio di ieri serain cui sono caduti Domenico Sabatino e Salvatore Corrado. Dal declino del clan Lo Russo, come riporta Il Roma, si sarebbero formati due gruppi: uno di dissidenti con base a Chiaiano, l’altro il cui quartier generale è rimasto a Miano e forse opererebbe in continuità con i “Capitoni”. Dai contrasti scaturiti per il controllo del territorio tra i due nuovi clan sarebbero scaturiti, solo nel mese di settembre, ben tre omicidi: quello di Giuseppe Guazzo e i due di ieri pomeriggio. Ma dare per certo che si tratti di “botta e risposta” può essere un errore; potrebbe trattarsi, sostengono gli investigatori più esperti, di un attacco in due fasi ai “chiaianesi”. Lo scenario come al solito, è complesso. Nessun dubbio esiste sul rapporto di causa-effetto tra la crisi dei Lo Russo, seguita al pentimento di Mario e Carlo a distanza di pochi mesi, e la guerra di camorra scoppiata a settembre. Ma non sono ancora noti gli schieramenti: per intenderci, chi sta con chi e chi contro. Di sicuro Salvatore Corrado e Domenico Sabatino nelle ultime settimane erano stati visti a Chiaiano, dove è stato ucciso Giuseppe Guazzo. Quindi un collegamento tra i due fatti di sangue è definito “probabile” dagli inquirenti se non addirittura certo. Mentre invece per il momento è soltanto un’ipotesi che altre cosche possano aver partecipato all’uno e all’altro agguato. Il fatto che i Licciardi possano avvantaggiarsi della nuova situazione, acquisendo il controllo di altre piazze di droga, non significa che abbiano dato un appoggio ai sicari. Così come i pochi del gruppo dei Mallo rimasti in libertà difficilmente, sostengono negli uffici della squadra mobile e del commissariato Scampia, sarebbero stati in grado di scatenare un’offensiva tanto violenta. Infine, è poca battuta la pista che conduce al rione Sanità, con la cui malavita pure a Miano c’è un rapporto di odio. Ma nessuno crede all’ipotesi di killer partiti dal centro di Napoli, poco conoscitori dei vicoli di Miano e delle vie di fuga. Il luogo in cui si è verificato l’agguato ieri è un budello che facilmente può diventare una trappola per chi non è della zona. Tra l’altro non c’è nessun elemento che colleghi Salvatore Corrado e Domenico Sabatino, emersi negli ultimi mesi dal’anonimato degli affiliati o fiancheggiatori dei Lo Russo, alla guerra combattuta alla Sanità dai “Capitoni” insieme con gli Esposito contro i Vastarella.

(nella foto il luogo dell’agguato e una delle vittime Salvatore Corrado)


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