Maxi evasione fiscale a Torre Annunziata: al via il processo a Matachione il ‘re delle farmacie’

Torre Annunziata. Maxi evasione fiscale al via il processo al Re delle Farmacie Nazario Matachione. Ieri mattina, la prima udienza del processo all’imprenditore torrese coinvolto in diverse inchieste e al quale viene contestato, insieme a due amministratore del ‘Gruppo Matachione’ di aver evaso al fisco un imponibile di 18,8 milioni di euro. Cinquanta i testi citati da accusa e difesa dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata, Riccardo Sena, nel corso della prima udienza. Insieme a Matachione – difeso dall’avvocato Elio D’Aquino – saranno processati Teresa Di Martino, 32enne di Gragnano, e Vincenzo Coppola, 34 anni, di Castellammare di Stabia. Entrambi, amministratori di due farmacie del “Gruppo Matachione”, avrebbero infatti presentato dichiarazioni societarie dei redditi infedeli, contribuendo così a mascherare al fisco l’effettivo imponibile complessivo (pari a circa 18,8 milioni di euro). A dicembre il processo entrerà nel vivo, con la testimonianza dei primi testimoni .

Secondo i pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Sergio Raimondi e Silvio Pavia, Nazario Matachione, tra il 2010 ed il 2013 avrebbe “nascosto” alle Entrate un attivo patrimoniale pari a circa 16 milioni di euro. Da qui, le 4 presunte maxi-evasioni Irpef contestate: 743mila euro per l’anno fiscale 2009; 2 milioni e 300mila euro per il 2010, 1 milione 870mila per il 2011, fino al milione e 600mila euro, evaso dall’imprenditore con la dichiarazione dei redditi presentata il 30 settembre 2013. Soldi, frutto degli incassi di 6 società del Gruppo che amministravano farmacie sparse nei comuni di Torre Annunziata, Torre del Greco e Santa Maria La Carità attraverso altri amministratori come Di Martino – assistita dall’avvocato Francesco Morelli -, rappresentante legale della Farmacia S. Antonio e Vincenzo Coppola, rappresentante della “Farmacia La Guardia”di Torre del Greco che avrebbe fatto un’evasione nell’anno fiscale 2013. Il processo nasce da accertamenti patrimoniali svolti dalla Guardia di Finanza nei confronti di Matachione. Accertamenti disposti a febbraio scorso e che portarono ad un sequestro patrimoniale di 7,7 milioni di euro, in appartamenti, polizze assicurative e contanti sequestrati tra Napoli, Torre del Greco, Capri e Ischia. Un sequestro, in parte, smentito in sede tributaria che annullo le verifiche degli anni 2009-2010 e dissequestrò parte del patrimonio.

I guai giudiziari di Matachione – destinatario di due ordinanze di arresto per tentata corruzione e evasione fiscale, coinvolto insieme ad alcuni esponenti della Guardia di Finanza in un procedimento per verifiche addomesticate e permessi facili dalla Regione – si sono riverberati sul potente gruppo finanziario. Infatti, nei giorni scorsi – per evitare un crac economico disastroso – ha presentato una richiesta di concordato preventivo, presso la sezione del tribunale fallimentare di Torre Annunziata. Un modo per fermare alcuni creditori che vantano centinaia di migliaia di euro di crediti.


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