Chiedevano il pizzo in una zona non di loro competenza per questo che sarebbero strati uccisi due settimane fa in via Cotugno a Miano, Domenico Sabatino e Salvatore Corrado. La ricostruzione dei nuovi scenari criminali lungo l’asse Miano, don Guanella, Chiaiano,Marianella sembra essere alla base dell’agguato compiuto davanti a decine di testimoni e ai bambini che giocavano a pallone in strada e che vede come protagonisti i reduci del clan Lo Russo, il gruppo legato a Valerio Nappello e quello dei “Capelloni” legati a Ciro Stabile. Come riporta Il Roma dietro alla mattanza di via Cotugno ci sarebbe una storia legata a diverse estorsioni chieste nella zona di recente. Due gruppi in contrasto che si sarebbero accavallati nelle richieste di pizzo ad alcuni esercenti della zona. E questo avrebbe fatto scattare la missione di morte nei confronti dei due per lo “sgarro” commesso.Ma dal duplice omicidio di via Cotugno emerge anche un altro elemento molto importante: i Lo Russo non sono affatto finiti nonostante gli arresti e i pentimenti dei capi. Non a caso Carlo Lo Russo in uno dei verbali agli atti delle inchieste sul clan aveva spiegato agli investigatori che “ci sono altri affiliati che voi non conoscete”. E proprio questi ultimi avrebbero deciso di non “mollare il territorio” forti anche della scarcerazione del vecchio boss Gaetano Tipaldi detto nanà ‘o cecato, oltre a quella di Valerio Nappello avvenuta nei mesi scorsi e che ora avrebbero costituito un nuovo gruppo che controlla Miano.