Napoli, faida di di Scampia: chiesti 15 ergastoli per gli “Scissionisti”

In  arrivo la stangata giudiziaria per quelli che oggi sono gli “scissionisti” di Secondigliano. La Procura di Napoli  ha chiesto infatti ben 14 ergastoli nei confronti di altrettanti soggetti della cosca iniziale di quelli che si definirono “i girati”del clan Di Lauro con personaggi del calibro dei boss Cesare Pagano,  Arcangelo Abate, Antonio Abbinante e Angelo Marino tra gli altri. Tutti responsabile del duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno avvenuto nell’ottobre del 2004 e  he diede vita alla sanguinosa seconda faida di Scampia che segnò la rottura nella cosca dominante fino ad ad allora di “Ciruzzo ‘o milionario”con il gruppo capeggiato dallo “spagnolo” Raffaele Amato.

Il pm della Dda Stefania Castaldi, al termine della requisitoria pronunciata ieri mattina innanzi alla Quarta Corte d’Assise(presidente Giuseppe Previtera), ha avanzato la richiesta di fine pena mai nei confronti di Arcangelo Abete, Antonio Abbinante, Guido Abbinante, Francesco Barone, Rito Calzone, Antonio Della Corte, Angelo Marino, Gennaro Marino, Gennaro Notturno, Vincenzo Notturno, Cesare Pagano, Carmine Pagano, Roberto Manganiello e Ciro Mauriello. Diversa, invece, la posizione di Ferdinando Emolo, uomo di fiducia dei Di Lauro, per il quale l’accusa ha invece chiesto dodici anni di reclusione per armi e spari in luogo pubblico aggravati dall’articolo 7. Una vera e propria stangata, come ricorda Il Roma, nonostante l’ondata di “pentimenti” in aula da parte di molti degli imputati che hanno ammesso le loro colpe rispetto al duplice omicidio sperando di ottenere la clemenza. Cosa che non c’è stata nelle richieste della Dda di Napoli e ora sperano nella Corte.  Molti dei protagonisti di questa vicenda sono infatti ancora oggi ristretti al 41 bis.

Nel corso della lunga requisitoria an- data in scena ieri mattina nell’aula 115 del Tribunale di Napoli, il pm ha usato parole di fuoco nel descrivere la sequenza di fatti contestati ai quindici Scissionisti. Stefania Castaldi, nel suo incipit, ha subito evidenziato come l’aggua- to ai danni di Fulvio Montanino e Claudio Salierno fosse “non un semplice omicidio, ma ‘l’omicidio’ per eccellenza. Un evento che ha determinato non soltanto la frattura interna al clan Di Lauro, ma che ha incrinato l’intera Alleanza di Secondigliano”. Il mag strato del pool Anticamorra ha poi ricordato come la cosca di via Cu- pa dell’Arco fosse, di fatto, riuscita a definire un’inedita matrice criminale, capace di “imporsi in maniera trasversale nel narcotraffico così come nel contrabbando di sigarette. Il volume degli affari e gli interessi in ballo sono stati tale da generare una bolla spaventosa. Un terremoto con i cui strascichi ci ritroviamo ancora oggi a dover fare i conti”. La pm dopo aver evidenziato il ruolo determinante dei ben 15 pentiti, tre dei quali direttamente coinvolti nel duplice omcidio ha continuato nel suo duro atto di accusa nei confronti degli imputati contestandole ammissioni di responsanbilità in aula di molti di loro e poi rivolto al boss Cesare Pagano ha affermato: “Ha detto che si dissocia dalla camorra? E come? Con un clan ancora operativo e i Van Gogh nascosti nelle cantine degli affiliati? Ci dica piuttosto dove sono nascosti i soldi. Servono segnali concreti”. La Dda non ha dubbi: i ras dell’ex cartello dei “girati” della prima ora devono essere condan- nati tutti all’ergastolo. E senza il riconoscimento di alcuna attenuante generica. A fine gennaio la sentenza che chiuderà l’impasse.

ECCO I 15 IMPUTATI

ABETE ARCANGELO

ABBINANTE ANTONIO

ABBINANTE GUIDO

BARONE FRANCESCO

CALZONE RITO

DELLA CORTE ANTONIO

EMOLO FERDINANDO

MARINO ANGELO

MARINO GENNARO

NOTTURNO GENNARO

NOTTURNO VINCENZO

PAGANO CESARE

PAGANO CARMINE

MANGANIELLO ROBERTO

MAURIELLO CIRO


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