Napoli, il pentito Overa: “Le mogli dei boss in ospedale come al Grand Hotel”

In ospedale come in un grand Hotel a 5 stelle. Cosi i clan della camorra napoletano gestiscono e hanno in mano le struttire ospedaliere della città. C’è un ospedale in particolare, Il San Giovanni Bosco dove nelle camere ar­rivavano televisori e doni di ogni genere e si riusciva ad entrare anche fuori dall’orario di visite. Lo ha spiegato ai magistrati della Dda di Napoli, il pentito dei Quartieri Spagnoli, Maurizio Overa, per anni  braccio de­stro del boss Marco Mariano , anch’egli ufficialmente pentito da qualche settimana.

Le sue dichiarazioni sono confluite nell’inchiesta sui rapporti tra la camorra e i colletti bianchi della sanità in Campania, nate grazie al pentitmento dei di  Lo Russo, Mario e Carlo e che hanno già portato ad 11 arresti nei mesi scorsi. Ha spiegato Maurizio Overa: “…Ogni ospedale ha il suo clan di ri­ferimento. E se la moglie di un boss deve partorire si sceglie l’ospedale più vicino. E per vicino intendo una struttura dove il capoclan ha influenze tali da rendere una struttura pubblica come una clinica privata super accessoriata.Ricordo in particolare che nel 2015 partorì al San Giovan­ ni Bosco la moglie di un boss dei Gallo, i quali gestiscono la droga a Caivano. Eravamo lì per una visita di cortesia io, Marco Mariano, e i Gallo e prendemmo qualcosa al bar e ci fu detto che era tutto paga­to. Ebbi subito la sensazione che in quella struttura tutto fosse sotto controllo da parte della malavita. Ricordo infatti che poco dopo arrivò in camera della moglie del boss un televisore a schermo piatto. Ci domandam­mo come mai, ma nessuno di noi si spiegò il perché. Poi ve­nimmo a sapere che questa ac­cortezza fu un gesto di rispetto che il clan del rione Amicizia, ovvero i Contini, fecero al ras di Caivano, in quanto seppero che al San Giovanni aveva partorito la moglie del boss”.


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