Ha ottenuto gli arresti domiciliari ma non tornerà a Napoli per decisione del giudice. Genny a Carogna, per l’anagrafe Gennaro De Tomasso,ex capo ultra dei Mastiffs della curva A del Napoli diventato famoso per la “trattativa” durante la finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico di Roma di tre anni, quelle in cui perse la vita il giovane tifoso del Napoli, Ciro Esposito, dopo undici mesi trascorsi in carcere potrà lasciare la cella. Ha ottenuto gli arresti domiciliari, con destinazione Livorno. Lo ha deciso il giudice Livia De Gennaro dinanzi alla quale è in corso il processo con rito abbreviato che vede Genny, all’anagrafe Gennaro De Tommaso, imputato con alcuni suoi familiari per traffico internazionale di droga dall’Olanda. Il giudice ha accolto l’istanza della difesa (avvocato Giovanna Castellano) modificando la misura cautelare in carcere con quella più lieve degli arresti domiciliari, ma in una località lontana da Napoli. Di qui la scelta della cittadina toscana dove De Tommaso sarà trasferito a giorni, il tempo di organizzare la scorta e il trasferimento in sicurezza del detenuto dal carcere di Secondogliano. Per lui la Dda di Napoli ha chiesto la condanna a diciotto anni.
La requisitoria è stata pronunciata dal pm Michele Del Prete. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna anche per altri imputati: diciotto anni per Giuseppe De Tommaso e sedici anni per Gaetano De Tommaso, zii del capo ultrà . E ancora, sedici anni sono stati chiesti per un cugino di Genny, Rosario De Tommaso, e diciotto anni per Giovanni Orabona. La prossima udienza del processo è prevista il 13 ottobre.