C’è una pista che gli investigatori stanno seguendo per spiegare l’omicidio avvenuto ieri sera a Casola. La vittima, il 63enne Pasquale Starace era già noto alle forze dell’ordine. Il suo nome e quello dei suoi familiari compare nell’inchiesta nata dal ferimento di Ciro Orazzo, il piccolo pregiudicato ferito la sera del 20 gennaio scorso sempre a Casola. Orazzo fu ferito di striscio a una spalla a colpi di fucile. Subito dopo l’agguato i carabinieri andarono a casa di Starace, la vittima di ieri sera, e seqestrano alcuni fucili che l’uomo teneva in casa. In quell’occasione fu portato in caserma insieme con la moglie e il figlio. Starace era un abile cacciatore anche se invalido parzialmente a una mano proprio a causa della caccia. Da giovane infatti durante una battuta il fucile gli scoppiò in mano tranciandogli alcune dita della mano. Starace ha lavorato come contadino nel podere del ras di Casola, Catello Cuomo ‘o caniello e Ciro Orazzo, il ferito del 20 gennaio è imparentato con l’anziano ras avendone sposato una nipote. Da qualche anno però Pasquale Starace si era allontanato, per alcuni dissidi sorti, dalla famiglia Cuomo e non stava lavorando. Quando è stato ucciso ieri sera era appena uscito dal bar che frequentava solitamente nella piazzetta Iozzino per far ritorno a casa per cena. I sicari conoscevano le sue abitudini e non appena si è messo in sella al suo motorino gli sono piombati addosso con una moto di gorssa cilindrata e hanno fatto fuoco tre volte uccidendolo. I carabinieri che stanno indagando sul caso stanno vagliando i filmati di alcune telecamere e hanno fatto numerose perquisizioni in tutta la zona. Stanno seguendo una buona pista ma per il momento è top secret.