Omicidio Moccia, ripreso il processo al boss Guido Abbinante ma tutti i complici sono liberi

Aspettano una sentenza di condanna o assoluzione da oltre otto anni e ieri si è celebrato il processo d’Appello dopo che gli atti erano tornati dalla Cassazione. Si tratta di cinque affiliati agli “scissionisti” di Secondigliano, tra cui il boss Guido Abbinante (fratello di Antonio e Raffaele) che erano stati condannati all’ergastolo in primo grado e scagionati in Appello e adesso aspettano che il processo di secondo grado possa nuovamente celebrarsi. Cinque condanne all’ergastolo che erano state inflitte in primo grado nei confronti di esponenti del clan degli Abete-Abbinante annullate per l’omicidio di Giovanni Moccia e il ferimento di Giovanni Piana avvenuto a Calvizzano il 27 settembre 2007. Per quell’agguato furono tutti assolti: Guido Abbinante, indicato come mandante, nonchè Salvatore Baldassarre, Paolo Ciprio, Giovanni Esposito e Giovanni Carriello.Questi ultimi quattro sono stai anche scarcerati. E’ stato Giovanni Piana, rimasto ferito nell’agguato e poi diventato collaboratore di giustizia poco dopo a raccontare agli investigatori quell’agguato e gli scontri che diedero inizio alla prima faida di camora contro i Di Lauro. Il pentito spiegò che il delitto era da attribuire a uno scontro interno al clan degli Scissionisti, la cosca che si contrapponeva agli ex alleati dei Di Lauro. In particolare parlò di una sorta di scambio di favori tra i vertici Scissionisti, il gruppo Amato- Pagano, e quello degli Abbinante ai quali i vertici degli Scissionisti rimproveravano di essere troppo morbidi nei confronti dei rivali dei Di Lauro. Secondo tale accordo Abbinante si sarebbe impegnato ad eliminare due propri affiliati e in cambio gli Amato-Pagano avrebbero poi ucciso esponenti di una cosca nemica degli Abbinante, ovvero gli affiliati al clan Prestieri. Il collaboratore di giustizia ha speigato che sarebbe stato organizzato un summit al quale avrebbero preso parte i capi del gruppo uscito vincente dalla faida 2004-2005, gli Amato-Pagano. Durante l’ incontro, sarebbe stato chiesto di uccidere i Prestieri per vendicare l’ omicidio di un cognato di Abbinante avvenuto durante la faida. I capi degli “scissionisti” avrebbero accettato, dicendo che avrebbero «fatto un regalo» all’ alleato: questo induce gli inquirenti a ritenere in pericolo gli appartenenti alla famiglia di Secondigliano. Ma l’ intesa avrebbe previsto anche uno “scambio di favori”: l’ eliminazione di alcuni degli affiliati che non si erano rivelati affidabili, come killer, nella fase più cruenta dello scontro: fra questi, anche Giovanni Moccia e Giovanni Piana che, come ha riferito il collaboratore della giustizia, non avevano accettato di far parte del gruppo di fuoco dell’ organizzazione quando, con l’ omicidio di Fulvio Montanino, fedelissimo di Di Lauro assassinato nel settembre 2005, la faida cominciò a mietere vittime con una progressione impressionante, aprendo una spirale di odio che non si è mai conclusa.

(nella foto il boss Guido Abbinante)


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