Papa Francesco ha celebrato la canonizzazione di 7 beati. Ecco chi sono i nuovi Santi.
Il Beato Lodovico Pavoni nacque a Brescia l’11 settembre 1784. Fu ordinato presbitero il 21 febbraio del 1807. Si distinse subito per una straordinaria dedizione ai giovani poveri o abbandonati, a favore dei quali fondò l’Istituto di San Barnaba, cui diede continuità con la nascita della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata. In seguito aggiunse alla sua istituzione una sezione per sordomuti e diede impulso ad un’ attività editoriale e tipografica. Il giorno dopo lo scoppio delle Dieci Giornate a Brescia, il 24 marzo 1849, Padre Lodovico, per accompagnare sotto la pioggia i suoi ragazzi nel tentativo di metterli in salvo da saccheggi e violenze, contrasse una broncopolmonite che lo portò alla morte il 1° aprile. Giovanni Paolo II lo annoverò tra i Beati nel 2002.
Il Beato Alfonso Maria Fusco nacque ad Angri, in provincia di Salerno, il 23 marzo 1839. Fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1863. Nominato canonico della chiesa collegiata di Angri, si dedicò in modo particolare al sacramento della Riconciliazione e alla predicazione assidua della parola di Dio; per venire incontro all’istruzione dei bambini poveri aprì una scuola nella propria casa. La sua esigenza profonda di solidarietà e di carità, che nel 1866 l’aveva portato ad assistere i malati di colera fino al rischio della propria vita, si concretizzò, con la collaborazione di alcune giovani donne, nella fondazione della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista (1878), alla quale assegnò lo scopo di provvedere all’educazione delle bambine orfane e bisognose. Morì il 6 febbraio 1910. Nel 2001 Giovanni Paolo II lo proclamò Beato.
Il Beato Emanuele González García nacque a Siviglia il 25 febbraio 1877. Venne ordinato presbitero il 21 settembre 1901. Svolse il suo ministero in piccoli villaggi, quindi divenne arciprete della parrocchia di S. Pietro di Huelva. Nel 1910 fondò l”Opera delle Tre Marie e dei Discepoli di S. Giovanni’, che ebbe grande diffusione soprattutto in Spagna e in America. Nel 1915 fu nominato vescovo ausiliare di Malaga e nel 1920 vescovo residenziale della stessa diocesi. Fondò l’Unione Eucaristica Riparatrice e la Congregazione delle Suore Missionarie Eucaristiche di Nazareth. Nel 1931 cominciarono le prime avvisaglie della guerra civile spagnola (1936-1939) e il 31 maggio alcuni gruppi di rivoluzionari bruciarono quasi tutte le chiese di Malaga, appiccando il fuoco anche al palazzo vescovile. Il Beato li affrontò coraggiosamente e si consegnò nelle loro mani, ma essi lo lasciarono libero. Nel 1935 fu nominato vescovo di Palencia nella Vecchia Castiglia. Fu anche scrittore e pubblicò molte opere, in particolare d i spiritualità eucaristica e di catechesi. Morì a Madrid il 4 gennaio 1940. Fu beatificato nel 2001 da Giovanni Paolo II.
Il Beato Salomone Leclercq (al secolo: Guglielmo Nicola Ludovico) nacque a Boulogne-sur-Mer, in Francia, il 14 novembre 1745. Entrò nel noviziato dei Fratelli delle Scuole Cristiane, comunemente conosciuti come Lasalliani. Emise la professione perpetua nel 1772. Durante gli anni della Rivoluzione Francese, quando i Fratelli furono obbligati ad abbandonare la casa, rimase soltanto lui a custodirla. Il 15 agosto 1792 le guardie lo arrestarono, lo condussero prigioniero e qualche giorno dopo lo uccisero nel giardino del Convento dei Carmelitani, teatro di uno dei più terribili eccidi di quegli anni: 166 tra sacerdoti e religiosi, imprigionati per aver rifiutato di giurare la Costituzione civile del clero, vi furono massacrati senza alcun giudizio e i loro corpi gettati nel pozzo. Era il 2 settembre 1792. Pio XI celebrò la beatificazione di questo gruppo di Martiri nel 1926.
La Beata Elisabetta della Santissima Trinità (al secolo: Elisabetta Catez) nacque nel campo militare di Avor presso Bourges, il 18 luglio 1880. Durante l’adolescenza manifestò il desiderio di entrare in monastero. Anche in mezzo al mondo, si preparò alla vita monastica, insegnando il catechismo ai piccoli della parrocchia, soccorrendo i poveri più abbandonati e vivendo in profonda comunione con Dio e la Vergine Maria. Il 2 agosto 1901 entrò nel Carmelo di Digione e l’11 gennaio 1903 pronunciò i voti, prendendo il nome di Elisabetta della Santissima Trinità. Ma pochi mesi dopo si manifestò una terribile malattia, che Elisabetta accettò con totale abbandono alla volontà del Signore. Al martirio del corpo si aggiunse quello dello spirito. Morì il 9 novembre 1906, a soli ventisei anni. Nel 1984 Giovanni Paolo l’annoverò tra i Beati.
Il Beato Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero nacque a Santa Rosa de Río Primero, presso Córdoba, in Argentina, il 16 marzo 1840. Ordinato presbitero il 4 novembre 1866, svolse il servizio pastorale a Córdoba, in modo particolare nella vasta zona di San Alberto. Si impegnò principalmente nell’annuncio del vangelo e nell’educazione della popolazione. Divulgò la pratica degli Esercizi Spirituali dì S. Ignazio, ai quali parteciparono molti fedeli ed ottenne numerose conversioni. Si adoperò per favorire lo sviluppo del territorio, promuovendo la costruzione di chiese, cappelle, scuole rurali e strade tra le impervie montagne della zona. Nel 1908 dovette lasciare l ‘incarico di parroco a causa della lebbra che aveva contratto per l’insalubrità dei luoghi, ma continuò con immutato fervore la sua missione. Morì il 26 gennaio 1914 a Villa del Tránsito (Córdoba). Papa Francesco lo ha proclamato Beato nel 2013.
Il Beato Giuseppe Sánchez del Río nacque il 28 marzo 1913 a Sahuayo, nello stato di Michoacán, Messico. Frequentò la scuola nella sua città natale e successivamente a Guadalajara. Allo scoppio della cosiddetta “guerra cristera”, nel 1926, i suoi fratelli si unirono alle forze ribelli al regime violento e anticristiano che si era instaurato nel Paese. Anche Giuseppe venne arruolato e gli fu concesso di portare lo stendardo. Durante una violenta battaglia, il 25 gennaio 1928, l’esercito federale ebbe la meglio e riuscì a catturare diversi prigionieri, tra cui lo stesso Beato, che condotto nella sua città natale venne imprigionato, torturato e gli fu scuoiata la pianta dei piedi. Fu ripetutamente sollecitato a rinnegare Cristo per aver salva la vita, ma egli, ogni volta, confermò la sua fede. Il 10 febbraio fu costretto a raggiungere a piedi il cimitero, dove venne ucciso con un colpo di pistola. Fu beatificato nel 2005 da Benedetto XVI.