Ragazzo ebolitano ucciso nel Foggiano si aspetta la verità del giovane killer, figlio del boss

Foggia. Omicidio a Foggia di Mario Morelli: la Procura per i minori blocca i funerali. Il fermo del 16enne, accusato di aver ucciso il coetaneo, ha spinto il pm Carla Spagnolo a bloccare i funerali previsti per oggi. Per mercoledì mattina, infatti è stata disposta l’autopsia sul corpo del giovane ebolitano che si svolgerà alla presenza di un perito nominato dalla Procura e dei consulenti dei familiari della vittima e del presunto omicida. Ieri sera gli amici del quartiere Paterno, ad Eboli, si sono riuniti nel circolo frequentato da Mario per decidere la stampa delle magliette che indosseranno al funerale. I ragazzi ebolitani raggiungeranno San Severo con i pullman noleggiati grazie a una colletta a cui hanno partecipato anche semplici conoscenti residenti nel quartiere di Mario. Il ricordo di Mario Morelli, il “Ronaldinho” è arrivato anche allo stadio “Dirceu” di Eboli con un coro dei tifosi e una pioggia di commenti sui social. Il 16enne ucciso San Severo, in Puglia, in una lite per una ragazzina contesa, giovedì scorso, intorno alle 23,30, aveva lasciato Eboli da alcuni anni. E’ stato ucciso con un colpo di pistola all’addome nei vicoli del centro storico dal figlio di un esponente della malavita locale, il 16enne S. F., ex fidanzato della ragazzina, che è la sorella dell’amico di Matteo anch’egli rimasto ferito nell’agguato. Nelle prossime ore, sarà fissato l’interrogatorio del presunto omicida, sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per la convalida. Il 16enne si è costituito al commissariato di San Severo, accompagnato dai suoi difensori Massimo Roberto Chiusolo e Matteo Tenace. La salma del ragazzo di trova nella sala mortuaria dell’ospedale “Masselli Mascia” dove sarà eseguita l’autopsia. Ricostruite dalla polizia le fasi che hanno portato all’agguato nel quale è stato ucciso Morelli e ferito l’amico che era in sella allo scooter, un altro sedicenne, fratello della ragazzina contesa, che si trova ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Grazie alla sua testimonianza e ai filmati del sistema pubblico di video sicurezza, il personale della Mobile di Foggia è riuscito a chiudere il cerchio e ad individuare il presunto omicida. 

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